La Procura di Trapani ha posto sotto sequestro la nave Iuventa appartenente alla ong tedesca Jugend Rettet. Dopo le polemiche nate alcuni mesi or sono con le dichiarazioni del vice presidente della Camera Luigi di Maio (M5S) che in una trasmissione televisiva affermava i forti sospetti della procura sul comportamento di alcune Ong durante il salvataggio umanitario dei migranti, ecco che le tanto invocate indagini hanno preso corpo. La nave è stata fermata e ispezionata nel porto di Lampedusa.

Ispezione sulla Iuventa al porto di Lampedusa

Il procuratore aggiunto di Trapani, Ambrogio Cartosio, in una conferenza stampa ha spiegato le motivazioni del sequestro.

Tramite alcune testimonianze (in particolare quella di due operatori di un'altra Ogn Save The Children), sono stati analizzati alcuni interventi, a partire dal 2016, della nave Iuventa.

I magistrati hanno rilevato, in alcuni episodi, dei comportamenti anomali, ovvero il trasbordo di migranti sarebbe avvenuto senza che sussistesse il pericolo imminente, e questo viola la legislazione italiana, configurando il reato di ''favoreggiamento dell'immigrazione clandestina'. Pare ci siano stati contatti diretti con i trafficanti, in modo abituale, e un testimone ha dichiarato che, dopo il trasbordo, sono stati restituiti i gommoni agli scafisti.

Il sequestro avviene negli stessi giorni in cui il Viminale ha proposto un accordo alle Ong per definire le regole di operatività nel salvataggio dei migranti.

Alcune organizzazioni si sono rifiutate di sottoscrivere l'accordo. Proprio la Ong proprietaria della nave sequestrata è tra quelle che non hanno sottoscritto l'accordo.

Emerge dalle indagini quella situazione di 'taxi del mare', più volte denunciata da Di Maio e dal Movimento Cinque Stelle. Le indagini vertono sugli accertamenti dei comportamenti "anomali" nei casi di salvataggio in mare.

Da tempo proprio il M5S è fautore di una proposta per modificare l'operatività nel trattamento dei migranti. Meglio sarebbe, come ci ha spiegato il sen. Marco Scibona, affrontare il flusso direttamente sulle spiagge libiche con delle strutture adeguate, in modo da evitare a coloro che intraprendono questo 'viaggio', di non essere costretti a pagare un viaggio pericoloso alla malavita, per essere poi 'salvati' a qualche centinaio di metri dalle stesse coste da cui sono partiti.

La questione umanitaria è un dramma di portata biblica, ma il giro di affari che il problema migranti ha innescato, grazie alla cecità ideologica di certa Politica, nulla ha a che fare con il salvare vite umane. Le vicende di Mafia Capitale avrebbero dovuto insegnare qualche cosa.