Un neonato muore per overdose, arrestata un'infermiera a Verona. Secondo quanto si è appreso in queste ore, il bambino non necessitava di alcuna somministrazione della morfina che, di fatto, l'ha ucciso per arresto respiratorio.

A questo punto, gli inquirenti dovranno indagare per capire come e soprattutto perché si sia verificata questa tragedia. Una situazione che da dell'incredibile che, sicuramente, verrà approfondita nelle prossime ore. Attualmente il personale dell'Ospedale di Verona è sotto shock e incredulo di fronte all'accaduto: l'infermiera arrestata, invece, pare non abbia alcun precedente penale e, inoltre, non avrebbe mai manifestato alcun tipo di problema sul lavoro.

Errore o volontarietà?

Tante le piste da seguire in questo momento: infatti la differenza che intercorre tra errore umano e gesto volontario è decisamente ampia anche se, a prima vista, sembra piuttosto strano che una professionista possa commettere un errore di tale portata. Al momento la dipendente della struttura sanitaria veronese è in stato di fermo, e si sta cercando di capire di più tramite le indagini e l'interrogatorio della presunta colpevole.

Ad ogni modo, oggi Verona sta vivendo una giornata nerissima: anche se con la morte nel cuore, si dovrà comunque lavorare con fermezza per capire cosa sia realmente accaduto, e come sia stato possibile togliere la vita ad un bimbo che era appena venuto al mondo.

Sanità, che succede?

Il settore sanità, in quest'ultimo periodo, sta affrontando una fase piuttosto turbolenta. Soprattutto la questione vaccini continua a tenere banco: infatti, in base all'ultima legge emanata dal governo, sono diventate obbligatorie ben dieci vaccinazioni ai bambini, affinché possano frequentare la scuola.

Inoltre sono previste multe per tutti coloro che non rispetteranno la legge. Questa decisione è stata presa in seguito al proliferare di situazioni piuttosto anomale, come morti precoci per malattie, quali il morbillo, che al giorno d'oggi non dovrebbero affatto risultare pericolose per la Salute umana.

Sicuramente il drammatico episodio accaduto a Verona peggiorerà ulteriormente la crisi della sanità italiana, poiché si tratta di una tragedia che farà parlare a lungo.

Ospedali sicuri

Tutti noi ci siamo - almeno una volta nella vita - affidati agli ospedali per sentirci più sicuri, vedendo in medici e infermieri i nostri salvatori. Così come spesso li abbiamo ringraziati per efficienza, prontezza e impegno. Tuttavia c'è anche il rovescio della medaglia, ovvero i casi di cronaca per omicidi volontari. Senza voler generalizzare, è evidente che negli ultimi tempi le morti causate da atti scellerati di medici e infermieri risultino in aumento, e questo triste fenomeno è a dir poco preoccupante, perché l'ospedale dovrebbe rappresentare un luogo in cui sentirsi sicuri e protetti da professionisti.

Le autorità e le istituzioni dovranno intervenire a tal proposito, perché ormai non si parla più di singoli casi, ma di numeri in crescita che cominciano a far paura.

Insomma, la nostra sanità sta attraversando una fase di crisi d'identità, e probabilmente è giunto il momento di fare qualcosa per evitare che tragedie come quella accaduta a Verona continuino a verificarsi.