Dopo lo scandalo della cocaina trovata nei bagni del Parlamento italiano di qualche mese fa, e quello un po' meno recente dei rimborsi all'interno dell' Unione Europea, un'altra inchiesta scuote la politica italiana.

840 dipendenti pubblici sul cui telefono è stato trovato attivo un servizio chiamato "SexyLand"; 665 funzionari abbonati a "Le Porno Erasums"; 564 abbonamenti sottoscritti tra aprile e giugno di quest'anno a "Video Hard casalinghi". Questi sono soltanto alcuni dei numeri venuti fuori da un'indagine della Commissione parlamentare d'inchiesta sulla digitalizzazione e sugli Sprechi e rivelata oggi dal quotidiano "Repubblica".

E se lo stesso quotidiano ammette che tanti dei servizi citati possano essere stati attivati per sbaglio o siano il risultato di una sorta di truffa telefonica, i numeri non restituiscono sicuramente un'immagine edificante dei nostri funzionari pubblici.

L'inchiesta

La commissione d'inchiesta ha analizzato 401.839 telefonini le cui spese ricadono sullo Stato, facendosi mandare da Telecom italia il prospetto con il traffico di tutte le sim in dotazione ai dipendenti pubblici. Obiettivo era cercare di capire se e quanto si può risparmiare eliminando spese che non hanno niente a che vedere con le funzioni svolte da sindaci, assessori o funzionari statali in generale. L'arco temporale analizzato va dal 2012 al 2017.

Risultato: risultano sprecati ben 7,7 milioni di euro, per una media di quasi due milioni all'anno.

I numeri

Repubblica riporta come siano stati spesi 11.500 euro di chiamate al call center di Trenitalia, 8754 a quello di Alitalia, 1907 verso Ticketone per ottenere informazioni su biglietti e concerti, 293 euro spesi per contattare il call center di Sky.

Totale: più di 11000 euro spesi per questioni personali che niente hanno a che vedere con gli incarichi pubblici svolti.

132.000 euro sono stati spesi in sms per comprare prodotti bancari e promozioni di natura sociale. La commissione ha calcolato che Banca Intesa abbia ricevuto circa 15000 messaggi, dal valore di 52390 euro, per comunicazioni di home banking; in altre parole, i costi per avere informazioni su conti personali sono stati dirottati sui contribuenti.

Circa 1000 euro sono stati spesi per partecipare al televoto di Sanremo e Miss Italia.

C'è, poi, circa mezzo milione di euro speso in tre mesi per servizi in rete poco convenzionali, forse davvero attivati involontariamente: 6976 abbonamenti a Beengo Tuk Tuk, servizio i cui tanti utenti lamentano la non richiesta attivazione, 9176 a Mobando, 6438 a TimGames, più di 12000 a Serie A Tim, e migliaia di richieste per attivare chat erotiche, ricevere materiale pornografico, oroscopi, ricette, scommesse sportive.

"Basterebbe fare i controlli sulle bollette, smettendola di complicare le norme, per evitare questi sprechi" ha dichiarato il deputato Pd Paolo Coppola, presidente della commissione, "Più avanti consegneremo la relazione finale complessiva al Parlamento, e probabilmente anche la Procura ne sarà interessata".