Il ministro dell'Interno marco minniti ha fatto sapere che la battaglia per combattere la mafia del Gargano sarà durissima. Dopo la terribile strage di San Marco in Lamis, nella quale sono morti due mafiosi e due vittime innocenti che per sbaglio avevano visto tutto, lo Stato ha il dovere di reagire in maniera decisa. Ieri è stato convocato a Foggia un comitato di emergenza che è andato avanti per tutto il pomeriggio, al fine di decidere un piano di interventi in seguito all'ennesima strage di mafia che stavolta ha colpito il Gargano, ma che riguarda tutto il paese.

Nuove tecnologie a disposizione della polizia pugliese

Grazie ad un protocollo d'intesa con la Regione Puglia, verranno portati in loco strumenti all'avanguardia per combattere il crimine, come la videosorveglianza, i droni e il sistema satellitare. Innanzitutto sarà necessario controllare il territorio - come ha dichiarato Marco Minniti - affinché lo Stato dia una pronta risposta alla terribile mattanza perpetrata a colpi di fucile e di kalashnikov a San Marco in Lamis, sul Gargano, dove sono morti un boss mafioso, suo cognato e due contadini che si trovavano lì per caso. Saranno 192 le unità di polizia aggiuntive che andranno in provincia di Foggia e, tra loro, ci saranno anche quattro Cacciatori di Calabria, un reparto speciale dei carabinieri specializzato in prevenzione anticrimine.

La polizia di Stato sarà appoggiata anche dalla Guardia di Finanza, che avrà il compito di riempire il territorio di posti di controllo.

La mafia in Puglia e in Calabria è ibrida

Secondo il ministro dell’Interno, la mafia in Calabria e in Puglia è una forma ibrida perché, se da una parte è tenuta insieme da una profonda omertà e quasi nessun collaboratore di giustizia, dall'altra funziona come una banda di gangster, ammazzando senza scrupolo anche cittadini innocenti.

Nella zona, in due anni, sono stati compiuti 35 omicidi, e a San Severo verrà costituito un nuovo reparto di repressione del crimine, quindi Calabria e Puglia saranno le uniche due regioni italiane ad avere sezioni di questo genere.

Oltre alle nuove tecnologie e al massiccio dispiegamento di forze dell’ordine lungo il territorio, sarà importante coinvolgere l’opinione pubblica, facendo sì che la gente partecipi attivamente, come ha ribadito Marco Minniti.

I sindaci locali saranno importantissimi in questa battaglia di civiltà, perché non è giusto che muoiano cittadini innocenti per mano della criminalità organizzata.

Incontri regolari per fare il punto della situazione

Il ministro, inoltre, ha assicurato che sarà più presente sul territorio, con riunioni regolari con il comitato, il presidente della Regione Puglia, il prefetto di Foggia e i capi delle forze dell’ordine. Ogni due mesi saranno convocati i rappresentanti della magistratura, il vice ministro dell’Interno Filippo Bubbico, il presidente della Regione Michele Emiliano e le massime autorità pubbliche, per fare insieme il punto della situazione sulla mafia in Puglia.