Non si placano le polemiche a seguito dei recenti attentati che hanno colpito l'Europa. Ora a finire nelle critiche, ulteriori critiche, è la presidentessa Laura Boldrini, la quale è diventata ignara protagonista di infinite critiche e come spesso accade anche attraverso i social network, di insulti e minacce. Stavolta ad andarci pesante con le critiche è un intellettuale, il quale in modo evidente e soprattutto pubblico, definisce la Boldrini come amica dei terroristi islamici.

La Boldrini definita amica dei terroristi islamici

Un intellettuale che senza dubbio non ha peli sulla lingua e soprattutto non è affatto preoccupato del fatto che la presidentessa della Camera ha appena dato inizio la sua personale guerra contro gli insulti e le minacce nei suoi confronti e pubblicate attraverso i social network.

Si tratta di Nicolai Lilin, uno scrittore russo naturalizzato italiano e autore le libro "L'educazione siberiana". La vicenda ha avuto inizio subito dopo l'ultimo attentato a Barcellona per mano del terrorismo islamico e che ha portato alla morte di 13 persone ed oltre 100 feriti. Lo scrittore russo ha di fatto esternato il suo pensiero attraverso il social network Twitter, e nello specifico ha cinguettato quello che pensava: "Un altro nostro concittadino massacrato dai terroristi islamici, amici della Boldrini e sostenuti dalla sinistra italiana". Parole pesanti e che sicuramente avranno risposta, probabilmente anche per via legale.

In tanti sono contrari ad ospitare quelle che vengono definite 'risorse'

Per quanto l'Italia possa essere stato un popolo che in tempi passati è stato costretto a emigrare, le dichiarazioni della Boldrini che hanno paragonato gli italiani che lavoravano in miniera al fenomeno dell'immigrazione che attualmente sta attanagliato l'Italia, hanno scatenato un vero e proprio putiferio per gli internauti, provocando una miriade di offese e minacce nei confronti della presidentessa.

Hanno scatenato tanta rabbia anche le dichiarazioni inerenti alla presunta "ignoranza degli italiani sul fenomeno migratorio".

Le polemiche dell'attentato a seguito della decisione di censurare la foto della bimba deceduta a Barcellona

Per tanti, la decisione di censurare l'immagine della bimba di 3 anni deceduta a seguito dell'attentato a Barcellona, è simbolo di quello che viene definito un "bavaglio mediatico".

Colpevoli, secondo molti, tutti i mezzi di comunicazione che hanno deciso di censurare la foto poichè potrebbe urtare la sensibilità, susseguendosi ad una decisione nettamente diversa, quando ad essere vittima fu il bimbo siriano annegato durante una traversata per raggiungere le coste europee.