C'è uno strappo da ricucire nei rapporti tra Usa e Russia, minati dalle recenti sanzioni che hanno irritato non poco il presidente Vladimir Putin; c'è la volontà del presidente Donald Trump di ristabilire i 'rapporti di collaborazione diplomatica', che hanno portato anche buoni risultati durante la sua tumultuosa amministrazione, ma che probabilmente sono stati inghiottiti dal nuvolone Russiagate; c'è, inoltre, un certo 'feeling segreto' tra Washington e Mosca che -se ne dica o meno- provano entrambi il piacere di 'duellare con un avversario dello stesso calibro'.

Oltre ciò, però, c'è anche da considerare il sottile gioco di equilibri che si sta consumando tra queste nazioni, con l'incubo di una Terza guerra mondiale che potrebbe rivelarsi tale, soprattutto in seguito alle continue minacce della Corea del Nord dopo le sanzioni Usa.

Sanzioni che hanno toccato anche la Russia, appunto, e che hanno messo un'altra tessera sul mosaico del 'gelo diplomatico' dopo le recenti accuse di Washington nei confronti del Cremlino, giudicato 'complice insieme alla Cina dell'escalation nucleare nordcoreana' che ormai minaccia la pace e la stabilità mondiale.

Incontro 'Washington-Mosca' a Manila

Nell'ottica di ricucire i rapporti deteriorati tra Usa e Mosca, e allontanare l'ipotesi di una possibile Terza guerra mondiale, è stato fissato l'incontro tra il 6 e l'8 agosto a Manila, nelle Filippine, che vedrà confrontarsi il ministro degli Esteri Rex Tillerson e quello russo, Sergey Lavarov.

Situazione delicata, poiché Tillerson ha recentemente dichiarato che la Russia, insieme alla Cina sono 'i principali collaboratori del programma nucleare nordcoreano'. Tillerson spingerà come al solito sul fronte 'responsabilità collettiva', in cui si era già mosso precedentemente, cercando di salvaguardare -insieme agli interessi di Washington- anche quelli di tutti i paesi europei, i quali "devono prendere una chiara posizione contro la Corea del Nord".

Incontro che avverrà in occasione del Form di Asean, e che sarà l'occasione per "tentare di ristabilire i rapporti compromessi", come hanno annunciato i due diplomatici, i quali precisano che tuttavia non verrà trascurato il forte rischio di una guerra mondiale, ovviamente dovuto al comportamento pericoloso della Corea del Nord.

La 'posizione della Cina'

A fronte di ciò, sale esponenzialmente la preoccupazione per l'escalation nella penisola coreana, con una Cina che si dichiara 'speranzosa affinché le parti in gioco riescano a sviluppare un piano efficiente in tema di sicurezza', svolgendo come al solito il suo ruolo di ago della bilancia con la Corea del Nord. In merito ad un rilancio del dialogo, inoltre, si è espresso anche il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, il più speranzoso all'ipotesi 'denuclearizzazione penisola coreana'.

Lo stesso ha inoltre garantito a Washington che la posizione della Cina sulla questione nucleare resta stabile, e che ritiene opportuno concordare con Washington 'maggiori interventi sul piano della sicurezza della penisola coreana'.

Pyongyang: sanzioni Usa 'stimolo per proseguire'

Un clima da Terza guerra mondiale che tuttavia può rivelarsi più reale che immaginario, soprattutto dopo le recenti dichiarazioni di Pyongyang in merito alle sanzioni Usa per i continui test missilistici. Corea del Nord che a quanto sembra ha digerito piuttosto bene le sanzioni Usa, dichiarando espressamente che esse rappresentato "lo stimolo per proseguire con il programma nucleare di Pyongyang".

Per il ministro degli esteri nordcoreano, infatti, la mossa degli Usa è nient'altro che " la reazione di chi è spaventato a morte dallo sviluppo nucleare rapido della nordcorea", e al contempo afferma che "l'unico scopo che hanno ottenuto gli Usa, è stato unire ancor di più il popolo nordcoreano e il suo leader".

McMaster: ' Usa pronta a guerra preventiva'

Ultimo campanello di allarme nell'ottica Terza guerra mondiale: le recenti dichiarazioni di Mc Master, il quale ha dichiarato che "gli Usa sono pronti a contrastare la minaccia nucleare della Corea del Nord anche con una guerra preventiva".

Dichiarazioni che seguono i due test missilistici nordcoreani, e che aumentano l'ipotesi conflitto nucleare, poiché è piuttosto chiaro che Washington stia valutando l'opzione militare. "Se mi chiedete se stiamo preparando una guerra preventiva dico sì", ha affermato McMaster, il quale ha aggiunto che il presidente Trump è stato piuttosto chiaro su questo punto sostenendo che "non tollererà più le minacce della Corea del Nord".

Avvertimento che tuttavia non ha affatto scosso il regime di Kim Jong-un, che infatti rilancia nel suo solito stile dichiarando che 'la risposta alle sanzioni Usa sarà un mare di fuoco'. Gli equilibri, pertanto, sono sempre più sottili, e l'ipotesi Terza guerra mondiale prende corpo ogni giorno di più.