La situazione nella penisola coreana sta diventando sempre più incandescente. Dopo una settimana in cui il presidente americano Donald Trump ed il dittatore nordcoreano Kim Jong-un si sono vicendevolmente scambiati offese e minacce, la KCNA (agenzia di stampa della Corea del Nord) ha battuto la notizia secondo cui il regime starebbe preparando il lancio di una potentissima bomba H nel Pacifico.

La risposta americana non si è fatta attendere e, su ordine del presidente, il Pentagono ha inviato in volo sui cieli che sovrastano la Corea del Nord una flotta di bombardieri B-1B Lancer, scortati da alcuni caccia F-15C.

Il Dipartimento americano alla difesa ha spiegato che questa operazione è servita a dimostrare le varie opzioni militari disponibili per contrastare le minacce del regime nordcoreano. Inoltre stanno continuando, al confine con il nord della penisola, le esercitazioni congiunte tra l'esercito sudcoreano e quello statunitense.

La reazione nordcoreana

La risposta del regime è stata affidata alle parole del ministro degli Esteri nordcoreano Ri Yong-ho che, intervenendo all'Assemblea Generale dell ONU, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: "Trump sta cercando di trasformare le Nazioni Unite in un covo di gangster, la sua contro il nostro paese è una missione suicida, e se accadrà qualcosa al nostro popolo il lancio di un missile sul territorio americano sarà inevitabile".

Certamente la Corea del Nord possiede uno degli eserciti più potenti del pianeta, ma questa sfida agli Stati Uniti e al mondo intero rischia di risultare persa in partenza, anche perché nessuno, dopo gli orrori di Hiroshima e Nagasaki, potrebbe tollerare l'utilizzo di armi nucleari. Anche la Cina, storico alleato di Pyongyang, sta applicando alla lettera le risoluzioni del consiglio di sicurezza dell'ONU e dal 1° ottobre limiterà l'esportazione nel paese nordcoreano di prodotti petroliferi a prezzo agevolato, e con effetto immediato bloccherà l'esportazione di gas naturale e l'importazione di prodotti tessili.

Nella speranza che la minaccia di una guerra non si concretizzi, il dittatore Kim Jong-un con la sua scellerata condotta sta ottenendo l'unico risultato di un progressivo isolamento del suo paese dal resto del mondo, e la conseguente diminuzione delle risorse economiche disponibili per la popolazione, affamandola sempre di più per soddisfare una corsa alla realizzazione di un arsenale nucleare che non ha alcun motivo di esistere.