Era ieri sera, dodici anni fa.

Un ragazzo di 18 anni, dopo una serata con gli amici in un locale di Ferrara (aveva assunto stupefacenti ed alcool ma in quantità modeste, ed i testimoni riferirono che era assolutamente tranquillo), si fa lasciare dagli amici in una via vicino a casa; magari preferiva fare due passi nell'aria fresca, prima di rientrare.

La genesi del male

L'autopattuglia della Polizia "Alfa 33" lo nota, accosta e da quel momento tutto diventa confuso e drammatico.

Ne nasce, chissà perché, una collutazione. E doveva essere ben feroce, al punto che i due agenti di Polizia Enzo Pontani e Luca Pollastri ritengono sia il caso di chiedere aiuto.

Interviene, poco tempo dopo, la volante "Alfa2" , con gli agenti Paolo Forlani e Monica Segatto.

Lo scontro fra i quattro agenti di Polizia ed il giovane diventa ora feroce, al punto che due dei manganelli utilizzati torneranno alla questura spezzati.

Il tempo corre e la morte non aspetta

La prima autopattuglia alle 6:04 richiede alla centrale operativa l'invio di un'ambulanza per "sopraggiunto malore". Ferrara Soccorso invia sul posto un'ambulanza e un'automedica, che arriveranno sul luogo della collutazione la prima alle 6:15 e la seconda alle 6:18.

Al loro arrivo il personale sanitario trova Federico aldrovandi "riverso a terra, prono con le mani ammanettate dietro la schiena..., in stato incoscente e non rispondeva".

Dopo diversi tentativi di rianimazione, i sanitari non possono che certificare l'inutile morte, avvenuta per "arresto cardio-respiratorio e trauma cranico-facciale".

Il dolore degli altri

La famiglia fu informata del decesso solo alle 11 del mattino: erano ormai passate quasi cinque ore dall'accaduto. La famiglia non ritenne credibile la causa dichiarata dalle autorità del motivo del decesso: sopraggiunto malore.

Forse a causa delle 54 echimosi facilmente visibili (anche ad occhio nudo) presenti sia sul viso che sul corpo del ragazzo.

Ieri, nel dodicesimo anno dalla morte, il padre di Federico Aldrovandi ha pubblicato su Facebook questo post:

15 marzo 2006

Tanto si è dovuto attendere per l'apertura ufficiale di un'inchiesta e quasi due anni (10 gennaio 2007) per il rinvio a giudizio dei quattro agenti coinvolti; poi perizie, controperizie, perizie super partes sino ad arrivare alla sentenza di Cassazione ed alla condanna definitiva degli imputati, con la reclusione per 3 anni e 6 mesi.

L'Aldrovandi bis

Un secondo processo, iniziato nel 2010, terminerà con la condanna di altri tre poliziotti per depistaggi e omissioni relative all'omicidio.

La recente legge sul reato di tortura, seppur imperfetta, può in qualche modo introdurre elementi che siano deterrenti di questi fatti; non possiamo che augurarci che ciò avvenga.

Ovunque tu sia perdonaci Federico. Sei l'unico che può farlo.