A 10 giorni dalla scomparsa di Noemi, il suo corpo senza vita è stato ritrovato dai Carabinieri in campagna, nel luogo indicato dall'omicida. Noemi Durini era scomparsa da Specchia mentre il cadavere è stato rinvenuto nella località di San Giuseppe, a Castrignano del Capo, un paese vicino a Santa Maria di Leuca, in provincia di Lecce . La confessione del ragazzo è avvenuta dopo che era stato indagato con l'accusa di omicidio volontario dalla procura di Lecce. Il corpo di Noemi era stato occultato in un pozzo e coperto da pietre e gli inquirenti sospettano che il padre del ragazzo possa essere coinvolto nell'omicidio, per cui anche lui è indagato.

Dopo la confessione, l'omicida ha accompagnato i militari sul luogo del ritrovamento. Già subito dopo la scomparsa, i Carabinieri avevano concentrato le indagini sul fidanzato, che all'inizio ha negato di essere coinvolto nella sua sparizione. Egli ripeteva infatti di aver visto la fidanzata solo durante la notte che precede il giorno della sparizione e di averla lasciata nei pressi di un campo sportivo di Specchia alle 3 di mattina. Si erano incontrati nella sua auto, che ora è stata sequestrata ed è a disposizione degli inquirenti per le indagini.

Femminicidio nato dalla gelosia?

I 2 ragazzi erano fidanzati contro il volere della famiglia di Noemi, a cui lui non piaceva perché giudicato "un poco di buono".

Nonostante la loro storia fosse osteggiata, i 2 si vedevano, ma dai post pubblicati da Noemi solo il giorno prima si evince un malessere dovuto probabilmente alla gelosia del ragazzo. "Non è amore se ti fa male, non è amore se ti controlla", è l'inizio di una lunga poesia che parla di violenza sulle donne, presa dalla pagina Facebook "Amor del pendejos".

Noemi l'ha pubblicata corredata da una foto di una adolescente con segni di percosse sul volto. La famiglia di Noemi non accettava il suo ragazzo, soprattutto la madre con cui viveva, e per questo la giovane litigava spesso con i familiari. La 16enne, che avrebbe dovuto ricominciare a frequentare la scuola, un istituto professionale, già si era allontanata da casa nei mesi scorsi proprio in seguito a litigi, ma non aveva mai trascorso la notte fuori casa.

Le indagini

Grazie alla confessione dell'omicida si è potuto risalire al luogo dell'occultamento del cadavere di Noemi: per giorni i militari avevano perlustrato la zona, con l'ausilio anche di cani molecolari senza però poter trovare alcuna traccia. Sono state le numerose contraddizioni durante gli interrogatori del ragazzo a portare i Carabinieri alla convinzione che fosse lui il responsabile, fino ad arrivare alla piena confessione.