Il suo nome per ora a molti risulterà sconosciuto, ma presto potrebbe diventare famoso come quello della città dove sarà consentito fumare marijuana liberamente e non solo per scopi terapeutici.

Nipton è una piccola città nel deserto del Mojave, fuori Las Vegas, di appena 80 ettari di estensione e i cui proprietari, i coniugi Roxanne Lang e Gerald Freeman, hanno tentato di vendere già nel 2016 per 5 milioni di dollari.

I Freeman, arrivati negli anni cinquanta nella località desertica, decisero di trasformarla in un nucleo abitato e oggi Nipton, un negozio, un albergo a 5 camere, un parco, una scuola e circa 120 abitanti, ha finalmente cambiato proprietario.

Un luogo dove fumare marijuana senza limiti

American Green è il nome della società americana, fino ad oggi sconosciuta, che dal 2009 produce cannabinoidi e che ha acquistato Nipton con un preciso obiettivo, quello di realizzare una vera e propria mecca del fumo dove il consumo di marijuana sia assolutamente lecito e non necessariamente legato a scopi terapeutici.

Stephen Shearin, responsabile del progetto della nuova città per l’American Green, è convinto che Nipton possa diventare un modello per altre piccole città americane, creando inoltre posti di lavoro e promuovendo nuove industrie legate alla produzione e alla lavorazione della marijuana.

Naturalmente, precisa, anche Nipton seguirà le regole imposte dalla legge della California riguardo al consumo di cannabis, ma auspica un po' di flessibilità trattandosi di una realtà a sé stante.

Il prossimo progetto, infuso di marijuana in bottiglia

American Dream, che già produce distributori automatici di cannabis funzionanti solo con verifica dell’età dell’acquirente e prodotti contenenti sostanze non psicoattive come balsami per il corpo e trattamenti per cani, sta testando le falde acquifere di Nipton con l’intenzione di sfruttare l’acqua per realizzare infusi a base di marijuana da imbottigliare e vendere ai suoi visitatori.

Gli investimenti preannunciati dalla società, oltre a formalizzare l’acquisto della cittadina e di ulteriori 40 acri adiacenti, verteranno sul potenziamento delle infrastrutture e sull’espansione degli impianti solari necessari alla coltivazione della marijuana.

Tempo previsto per realizzare la piccola mecca del fumo, secondo le previsioni di Stephen Shearin, circa due anni di lavori a partire dalla chiusura della transazione.