Nell'ultima puntata del noto programma Mediaset Quarto Grado, Alessandra Viero e Gianluigi Nuzzi sono tornati ad occuparsi del mistero della morte del signor Giuseppe Ghirardini, dipendente della fonderia Bozzoli di Marcheno (Brescia). Un caso sicuramente eclatante, che ha visto uno scomparso ed un morto: stiamo parlando del titolare dell'azienda, Mario Bozzoli, svanito nel nulla, e dello stesso Giuseppe Ghirardini, trovato senza vita sulla strada che da Ponte di Legno porta al Passo del Tonale. In questo articolo cercheremo di farvi un riassunto di ciò che si è parlato nella puntata del programma di Cronaca Nera, con tanto di alcune interessanti rivelazioni sul caso.

Giuseppe Ghirardini: un mistero lungo due anni, tutto iniziò così

Il mistero inizia la mattina del 14 Ottobre 2015, un mercoledì. Un uomo con la passione per la caccia era passato per un boschetto sulla strada che Ponte di Legno porta al Passo del Tonale. Qui aveva incrociato un cacciatore come lui, si trattava di Giuseppe Ghirardini. Quest'ultimo, presso una piazzola, aveva parcheggiato la sua macchina, una Suzuki Vitara di colore grigio scuro. Ghirardini era lontano più di 100 chilometri dalla sua abitazione a Marcheno. L'uomo con sé non aveva né i suoi cani, né i fucili. Da questo possiamo dedurre che non si trovava lì per cacciare. Il testimone che abbiamo menzionato prima, ha dichiarato di averlo visto allontanarsi per una stradina.

L'uomo non poteva sapere che proprio quel mercoledì, Ghirardini era atteso in caserma per un interrogatorio.

I carabinieri dovevano ascoltare Beppe per una tragedia che circa cinque giorni prima aveva colpito la fabbrica presso cui era dipendente: la scomparsa del suo datore di lavoro Mario Bozzoli. Si nutriva il serio sospetto che Mario fosse stato gettato all'interno di uno dei forni della fonderia.

Purtroppo, il povero Ghirardini non arrivò mai in caserma. Anche lui scomparve nel nulla come il suo capo Mario, per poi essere trovato senza vita pochi giorni dopo a cinque chilometri dal punto in cui aveva lasciato la sua autovettura e dove il nostro testimone l'aveva visto. Ad uccidere l'operaio fu, secondo i risultati dell'autopsia, del cianuro all'interno di un'esca trovata nel corpo del povero uomo.

I risultati delle indagini parlarono di suicidio. Beppe del resto era una persona buona e sensibile e probabilmente era rimasto scosso dalla scomparsa di Mario. Non a caso, tutti i presenti all'interno della fonderia, il giorno della sparizione del Bozzoli, erano finiti nel mirino dei sospetti. Alcuni operai furono infatti indagati per omicidio, ovvero: Abu Agi, Oscar Maggi e i due nipoti di Mario, Alex e Giacomo, figli del fratello. Tuttavia, la famiglia del Ghirardini non ha mai creduto alla tesi del suicidio.

Giuseppe Ghirardini: importanti informazioni da parte del testimone

Ora, in aiuto della famiglia Ghirardini, giunge proprio il precitato testimone, con nuove informazioni che potrebbero dare una svolta al caso.

Solo ultimamente, l'uomo avrebbe deciso di raccontare agli inquirenti la sua versione completa. Il cacciatore avrebbe dichiarato di aver incrociato quel giorno di quasi due anni fa, Giuseppe Ghirardini lungo la Tonalina e di avergli consigliato di spostare la sua auto, per parcheggiarla in un posto più sicuro. Ghirardini avrebbe tuttavia imboccato il sentiero, facendo quindi di testa sua. La storia non finisce qui ed il racconto del testimone è continuato con un dettaglio significativo. Più tardi, l'uomo avrebbe notato un'altra vettura di grossa cilindrata di colore scuro. All'interno dell'auto, il testimone avrebbe riconosciuto proprio due dei soggetti indagati per il presunto omicidio di Mario Bozzoli. Una fantasia, scaturita forse da un po' troppa suggestione, o il suo racconto è genuino? Per aggiornamenti su questo ed altri casi di cronaca nera, cliccate Segui.