Il panorama politico mondiale durante questo periodo è molto teso. Sul fronte nordcoreano si teme l'escalation, tanto da spingere il Segretario degli Affari Esteri britannico, Boris Johnson, a dichiarare che se la guerra dovesse scoppiare il mondo si troverà a fronteggiare "una catastrofe senza precedenti". Infatti, secondo delle stime fatte da un generale della Air Force, il numero delle vittime ammonterebbe a 200.000 al giorno. Ma nelle ultime ore un altro avvenimento ha preoccupato l'opinione pubblica, poiché sono stati esplosi tre missili nell'aeroporto in cui sono atterrati i leader USA e Nato (North Atlantic Treaty Organization).

Andiamo a vedere nel dettaglio la notizia.

I fatti

Come riporta il Turkey Telegraph, il Segretario della difesa degli Stati Uniti d'America, ovvero il generale James Mattis, e il Segretario Generale della NATO, Jens Stoltenberg, sono atterrati all'aeroporto Hamid Karzai International Airoport, situato a Kabul, la capitale dell'Afghanistan. Qui sono stati esplosi ben trenta missili e, come riporta il Daily Star, sono stati uditi dei colpi di arma da fuoco provenire dall'aeroporto. Il portavoce del Ministro degli Affari Interni afgano, ovvero Najib Danish, ha affermato che non sono state fatte vittime né fra i civili né fra i funzionari governativi. Ma chi è stato a condurre l'attacco? Questo aveva qualcosa a che fare con ciò che dovevano fare i ministri atterrati in Afghanistan?

Responsabilità

L'attentato non è stato ancora rivendicato da nessun gruppo terroristico e non è ancora chiaro se l'accaduto possa avere qualcosa a che fare con il fatto che Jens Stoltenberg e James Mattis siano atterrati a Kabul per firmare i documenti necessari all'invio di nuove truppe in Medio Oriente. Recentemente, il Washington-based anti-extremism group Clarion Project, aveva riportato in un comunicato che sarebbe stata da ponderare l'evenienza che il famoso gruppo di estremisti islamici, ovvero l'ISIS (Islamic State of Iraq and Syria), si sarebbe potuto unire al Nord Corea nella sua crociata contro l'occidente.

Infatti in passato, nel 2003 e nel 2005, Pyongyang aveva già fornito armi al gruppo terroristico, ma appare difficile credere che possa riuscirci ancora, poiché lo stato è strettamente controllato dalle Nazioni Unite. Non ci resta adesso nient'altro se non aspettare nuove notizie dal campo della politica internazionale, sperando che tutto si risolva nel modo giusto. A voi i commenti.