Il mondo degli storici dell’arte ma anche dei semplici appassionati è in fermento per un quadro denominato “La Gioconda nuda”. Il perché di questo interesse? La tela in questione potrebbe essere un'opera di Leonardo Da Vinci.

Il nome del pittore toscano desta sempre grande fascino: le sue invenzioni, le sue opere artistiche, i misteri intorno al famoso cenacolo (ingigantiti dal best seller Il Codice Da Vinci ormai un decennio fa), i presunti -e mai accertati- simboli massonici che si racchiuderebbero nelle sue opere, tutto fomenta un enorme interesse attorno alla figura di questo genio vissuto a cavallo tra il XV° e il XVI° secolo.

Gli studi attorno all’opera

La Gioconda nuda, chiamata anche “La Monna Vanna” è un carboncino con pigmenti bianchi raffigurata su un doppio foglio incollato di 72 per 54 centimetri, che si trovava inizialmente custodita presso Musée Condée del castello francese di Chantilly. Ma come rivelato da Le Figaro, da circa un mese sarebbe stato trasferito nei laboratori del Centre de Recherche et de Restauration des Musées de France attualmente ubicato al museo del Louvre. Le prime analisi al radiocarbonio attorno all’opera, dimostrerebbero come il disegno possa essere fatto risalire al periodo di Leonardo e che si tratti di un originale e non una copia. Restano ancora tuttavia alcune domande che devono trovare risposta: innanzitutto la collocazione temporale precisa che possa inserire la Monna Vanna prima o dopo la più famosa Monna Lisa.

Inoltre, bisogna capire se il disegno, sicuramente uscito dalla bottega leonardesca, sia stato realizzato dallo stesso genio o da un suo allievo. Secondo il curatore del patrimonio del Museo Condèe Mathieu Deldicque, l’opera è stata realizzata almeno in parte dall’inventore e artista toscano. Alcuni tratti del bozzetto infatti pare siano stati realizzati con la mano sinistra e Leonardo, infatti, era mancino.

Curiosità anche sul fatto che qualcosa possa celarsi nel foglio incollato a quello dove è presente il disegno, mentre si animerà sicuramente una discussione sulla teoria che vuole il disegno come preparatorio alla Monna Lisa.

L’acquisto da parte di Enrico d’Orlean

Il disegno venne acquistato nel XIX secolo da Enrico d’Orleans.

L’Opera fu presentata all’aristocratico come frutto del talento di Leonardo. Una situazione per cui oggi gli esperti predicano cautela. Esistono ben 19 versioni della Monna Vanna, di cui la più famosa è quella di un allievo di Leonardo, Gian Giacomo Caprotti, conosciuto come “il Salai”.