A pochi giorni dal dramma che si era consumato in Puglia, con la morte di Noemi per mano del fidanzato diciassettenne Lucio, in Italia imperversa un altro dramma di violenza femminile. Questa volta i fatti si sono svolti a Ischitella, Foggia, dove Nicolina Pacini di quindici anni è stata colpita con un colpo di pistola nel viso dall'ex compagno della madre, Antonio Di Paola, che in seguito si è suicidato, con la pistola stessa. Circa venti giorni prima dell'accaduto la madre di Nicola si era presentata ai carabinieri per sporgere denuncia, "Ho paura per mia figlia", aveva detto alle forze dell'ordine.

L'accaduto

Nicolina Pacini è morta questa mattina alle 7 dopo essere stata ricoverata ieri in gravi condizioni agli Ospedali Riuniti di Foggia. Il proiettile l'aveva colpita poco sopra l'occhio sinistro, fermandosi nel cervello, e causandole una forte emorragia cerebrale. Secondo le testimonianze la ragazza è stata colpita da Antonio di Paola, l'ex fidanzato della madre, mentre percorreva Via Zuppetta, la strada che l'avrebbe condotta alla fermata dell'autobus che la portava al liceo scientifico a Vico del Gargano. In questi giorni la ragazza era stata affidata ai nonni ed era seguita dai servizi sociali del comune di Ischitella, mentre la madre si era trasferita in Toscana da qualche mese.

A testimoniare i fatti è stata una compagna di liceo di Nicolina, che ha assistito personalmente all'agguato, e che ha riferito alle forze dell'ordine anche delle precedenti minacce che l'uomo aveva rivolto alla quindicenne per riuscire ad estorcerle informazioni riguardo la madre.

Secondo il racconto l'ex compagno, Antonio di Paola, si è appostato con la macchina, una Fiat Punto verde, in via Zuppetta, un percorso obbligatorio per tutti gli studenti che vanno a prendere l'autobus per andare a scuola, con la certezza quindi di riuscire a trattenerla. Dopo averla avvicinata, all'ennesimo rifiuto della ragazza di fornire informazioni circa la vita privata della madre, l'uomo ha estratto la pistola e da una distanza molto ravvicinata, le ha sparato un colpo in faccia.

Subito dopo aver commesso l'atto si è allontanato dal centro di Ischitella per rifugiarsi in località Callone, in campagna, dove si è tolto la vita con la stessa Calibro 22 con cui aveva sparato a Nicolina. Fin da subito Di Paola è apparso come il maggiore sospettato della sparatoria per la fine turbolenta della relazione con la madre della vittima e per le ripetute denunce della donna ai carabinieri circa le minacce dell'uomo.

Il post su Facebook: "Spero che ti ammazzi"

Appena appresa la notizia della sparatoria, la madre della ragazza ha scritto un post su Facebook: "Spero che ti ammazzi bastardo lurido. Te la prendi con una ragazzina di soli quindici anni, sei un rifiuto umano". Ma ormai era già troppo tardi, in quel momento Antonio di Paola si era già tolto la vita. Subito dopo se l'è presa anche con i genitori, affermando di averli avvertiti della minaccia rappresentata dall'uomo, e che con le denunce in corso non avrebbero mai dovuto lasciarla prendere l'autobus da sola.

Le ripetute denunce

Purtroppo, dietro a questa ennesima tragedia di violenza domestica, c'è ancora una storia di denunce ripetute ai Carabinieri.

La madre di Nicolina, Donatella Rego, una donna di 37 anni, dopo reiterati litigi e abusi domestici , aveva lasciato il compagno e si era trasferita in Toscana, un anno e mezzo fa, dove si era rifatta un vita con un nuovo compagno.

All'inizio in Toscana aveva portato anche i due figli, la più grande Nicolina e il fratello minore di dieci anni. Poi i servizi sociali, a causa dell'indigenza economica della donna, avevano stabilito che tornassero in Puglia con i nonni. Di Paola non ha mai accettato il trasferimento di Donatella, dapprima ha cercato di estorcere informazioni circa la ex dalla ragazzina quindicenne, poi ha deciso di punirla nel peggiore dei modi, come scrive la Procura di Foggia: "Ha deciso di vendicarsi uccidendo la figlia".