La scorsa settimana il presidente Donald Trump e il leader supremo Kim Jong-un, hanno avuto vari scambiati verbali: minacce continue, con un susseguirsi di insulti. Questa situazione ha destabilizzato i leader mondiali, che durante l'assemblea generale delle Nazioni Unite si sono detti preoccupati, come anche il mondo stesso, della possibilità di una nuova guerra fredda. Il popolo nord coreano nel contesto sta dimostrando di essere pronto a scendere in campo, appoggiando ogni possibile decisione del leader supremo

Kim Jong-un e Donald Trump, non sono ancora pronti

La scorsa settimana, il mondo ha assistito ad un vero e proprio litigio verbale da parte dei due leader.

La situazione ha portato ad una sempre più crescente preoccupazione specialmente a nazioni quali: la Cina, la Russia, ma come anche gli stessi Stati Uniti. Il ministro degli esteri nord coreano Ri Yong Ho, durante l'assemblea generale delle Nazioni Unite ha detto: "il mondo deve ricordare chiaramente che sono stati gli Stati Uniti ad aver dichiarato guerra per primi alla Corea del Nord". Questa affermazione è avvenuta dopo che il presidente americano, sempre durante l'assemblea generale alle Nazioni Unite, ha ribadito, che se la penisola coreana continua con il suo programma nucleare il paese dovrà essere "distrutto". Queste parole hanno fatto tremare il mondo, ma non il leader supremo, che ha definito il discorso del presidente americano come un insulto alla nazione, definendo il discorso come una vera e propria dichiarazione di guerra.

Il 25 settembre Sarah Huckabee Sanders segretaria alla Casa Bianca, ha informato che non vi è alcuna dichiarazione di guerra, e si è detta impressionata dall'ormai livello di suggestione che il mondo ha raggiunto. Ebbene forse il mondo è pronto a sentire la frase: gli Stati Uniti sono in guerra con la Corea del Nord. Globalmente parlando, non si sentiva una tensione del genere dal periodo della guerra fredda, come ha già rimarcato la settimana scorsa il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres. Come si è potuto notare, la penisola coreana ha fatto da catalizzatore, nella corsa agli armamenti nucleari in Asia.

Ma osservando solo per un secondo la situazione, possiamo notare la calma del leader supremo, possibile che la calma è data dal continuo progresso del programma missilistico e nucleare, di cui la Corea del Nord ha dato prova il 15 settembre. Per quanto riguarda la controparte americana Donald Trump, il presidente sta mostrando un lato paziente, sembra attendere il momento giusto per dare inizio alla tanto acclama guerra contro la penisola.

Le armi sono sistemate da entrambi i lati, e sembra che basti un mossa falsa per iniziare qualcosa che non potrà essere arrestato. Le supposizioni rimangono solo idee, ma alla fine dei conti chi ci guadagna? Abbiamo osservato come neanche gli insulti e le continue minacce, siano bastate a dare il via, questo sembra far presagire che non ci sarà alcuna guerra tra le due nazioni. Più volte le due controparti hanno affermato che: da un lato la Corea del Nord attaccherà gli Stati Uniti se sentita minacciata, dall'altra USA hanno affermato che al primo allarme di minaccia inizierà lo scontro. Una partita a scacchi, che sembra implicare la frase "il tuo errore sarà la mia vittoria". In ogni caso Donald Trump insieme al Dipartimento del Tesoro, ha redatto una lista di almeno 26 banche nord coreane, che hanno affari con altre nazioni.

La lista ha lo scopo di applicare nuove sanzioni, alle banche connesse con la Corea del Nord e ritroviamo: la Cina, la Russia, la Libia ed infine gli Emirati Arabi Uniti. Anche il segretario del commercio Wilbur Ross, ha espresso la sua opinione riaffermando che: "l'arresto della Cina nel fare affari con la Corea del Nord, è il passo più importante nella riuscita della sanzione votata dal Concilio di Sicurezza delle Nazioni Unite".

Lo spirito patriottico aleggia in Corea del Nord

Dopo il discorso di Donald Trump alle nazioni Unite, qualcos'altro si è mosso nella penisola coreana. Il KCNA, giornale online della Corea del Nord ha riferito che; il 25 settembre, più di 100.000 persone si sono riunite al Kim Il Sung Square vicino alla capitale Pyongyang, con l'intenzione di appoggiare il leader supremo.

Questa situazione sembra aver fatto riaffiorare lo spirito patriottico in Corea del Nord contro il più vole nominato invasore (Stati Uniti). Dimostrando che se attaccati la penisola coreana sarà pronta a difendersi. Fino al 29 settembre è stato registrato da un altro giornale online nord coreano la Rodon Sinmun, che la crescita dei volontari di guerra in Corea del Nord contro gli Stati Uniti sta aumentato, arrivando addirittura ad oltre 4.7 milioni. Sempre di più questa situazione, ci fa intendere che la penisola coreana continuerà il suo programma fino a che non raggiungerà il suo traguardo.