La Cina ha valutato la situazione, limitare ai minimi gli accordi di commercio con la Corea del Nord. Dopo il lancio del secondo missile da parte della penisola coreana, la Cina ha fatto un passo indietro. Nonostante ciò si presentano nuove trattative tra la grande potenza asiatica e il Regno Unito, e sembrano inevitabili nuovi assetti militari per una nuova minaccia: cosa potrebbe succedere dopo, se veramente la Corea del Nord andasse in guerra? Ora le grandi potenze mondiali stanno valutando i pro e i contro per una guerra che porterebbe al collasso il continente asiatico.

Questa volta la Cina è decisa nel rispettare gli accordi presi.

Dopo il secondo lancio missilistico da parte della Corea del Nord avvenuto il 15 settembre, è scoppiato un vero e proprio caos: insulti e minacce tra il presidente Donald Trump e il leader supremo Kim Joung-un, hanno delineato uno sfondo mondiale sempre più preoccupato e ansioso, e al centro di tutto ciò abbiamo la Cina. Il comunicato avvenuto questa settimana afferma che la ICBC ( Industrial and Commercial Bank of China ) ha bloccato ogni transazione con la penisola coreana, limitando anche le importazioni e le esportazioni. In ogni caso la grande potenza asiatica non ha rilasciato nessun comunicato preciso sulle modalità nel limitare gli affari con i suoi vicini.

Il Ministero del Commercio cinese comunque ha informato che il limite delle esportazioni di petrolio in Corea del Nord sarà di: 2 milioni di barili l'anno.

Nonostante queste affermazioni da parte del Ministero del Commercio, sono usciti nuovi dati di contrabbando in sfavore della Cina. La grande potenza asiatica ha importato un quantitativo di 1.6 tonnellate di carbone questo agosto dai suoi vicini.

Questo, anche dopo che la Cina ha affermato in un comunicato stampa a febbraio, di aver congelato ogni possibile commercio con la Corea del Nord. Il Presidente cinese Xi Jinping ha riferito, che la nazione rimane con il proposito di denuclearizzare la penisola coreana, ormai divenuto il grande catalizzatore nella proliferazione di armamenti nucleari in Oriente.

Aggiunge il presidente cinese, di aver chiesto aiuto anche al Regno Unito, questo tramite una telefonata avvenuta tra lui e il Primo Ministro britannico Theresa May. La conversazione tra i due leader, ha messo in evidenza la partecipazione del Regno Unito al mantenimento della pace nella penisola coreana. Difatti Xi Jinping ha espresso la speranza che l'Inghilterra possa essere d'aiuto, per la riuscita di una pace stabile in Corea del Nord. Theresa May risponde: "la nazione inglese si impegnerà nell'aiutare la Cina per quanto riguarda il problema coreano". Sempre il Primo Ministro inglese afferma che la nazione è pronta a lavorare con la grande potenza asiatica, per agevolare una possibile cooperazione economica e commerciale, così da creare un ponte per un ottimo rapporto UE-Cina.

Queste affermazioni sembrano andare contro ciò che è stato detto durante l'assemblea europea tenutosi la scorsa settimana, in cui il presidente della commissione Junker ha affermato che: "l'Europa deve interrompere ogni affare con la Cina". Tutto questo sembra intendere che la grande potenza asiatica faccia ancora parte dei piani europei.

Il peggior scenario possibile

Pechino, Washington e Seoul, sembrano iniziate nuove trattative tra le capitali, nell'impedire il possibile collasso in Corea del Nord. In un articolo online pubblicato dal magazine East Asia Forum, Jia Qingguo professore all'Università di Pechino da detto: "Cina, Stati Uniti e Corea del Sud, devono lavorare insieme per mettere appunto un piano che possa essere determinante per delineare le sorti in Corea del Nord", Jia Qingguo ha messo in luce uno scenario di crisi umanitaria, utilizzando la parola "rifugiati", in quanto una guerra potrebbe portare ad una vera e propria fuga da parte dei cittadini nordcoreani dalla penisola.

Continua affermando che: "la Cina non ha un piano, gli Stati Uniti non hanno un piano, il mondo intero non ha un piano", conclude dicendo: "quando la guerra diventerà una reale possibilità, la Cina deve essere pronta". Su Hao professore di relazioni internazionali alla China Foreign Affairs University ha espresso la sua opinione affermando che: "la Cina ha di certo un piano per il peggior scenario possibile, e non riguarda solo l'inevitabile fuga di rifugiati nordcoreani ma anche la prolificazione di armamenti nucleari". In Ogni caso la Cina, la Russia e gli Stati Uniti hanno accelerato nuovi schieramenti militari al 38° parallelo nord.

Per la grande potenza asiatica questo è un anno importante.

E' stato deciso: il giorno 18 Ottobre che si terrà il 19 Congresso del PCC ( Partito Comunista Cinese ). Un congresso che avviene ogni 5 anni. Con la continua preoccupazione per la Corea del Nord, la sicurezza cinese si è intensificata nei confini, con la presenza della People's Armed Police. Lo scopo è di controllare ogni costa e ogni confine cinese, così da impedire un possibile attacco terroristico. Comunque ora la priorità della Cina è che il Congresso non abbia intoppi.