A distanza di 12 giorni dal sisma verificatosi nel sud del messico di magnitudo 8.2, che ha causato circa 90 morti, la terra torna a tremare, seminando panico e paura tra la gente. Quest'oggi un Terremoto di magnitudo 7.1 della scala Richter ha colpito di nuovo il paese messicano, precisamente a 12 chilometri da Axochiapan, a circa 150 chilometri da Città del Messico.

Nella capitale del Paese centroamericano è crollato un palazzo nel quartiere centrale di Condesa e sono stati segnalati ulteriori crolli in altri quartieri della città. Inoltre si sono verificate molte fughe di gas e sono divampati numerosi incendi: la gente è scesa in strada e ha molta paura di rientrare nelle proprie abitazioni.

Le parole di una donna messicana alla Tv locale

Una donna che vive nel quartiere Condesa, di fronte all'edificio che è crollato, ha detto alla Tv messicana di aver visto cadere con i suoi occhi il palazzo che era molto alto. La preoccupazione più grande è data dalla presenza di diverse persone sotto le macerie, con i soccorsi che tardano ad arrivare. Altri cedimenti hanno interessato un tratto d'autostrada che collega Città del Messico ad Acapulco, mentre a Puebla c'è stato il crollo delle torri della Chiesa di Cholula.

Il governatore Ramirez annuncia lo stato d'emergenza

Il senatore messicano Graco Ramirez, vista la situazione, ha annunciato l'attivazione dei servizi d'emergenza. Inoltre anche il presidente del Messico, Enrique Pena Nieto, che era in visita nello stato di Oaxaca per controllare da vicino i danni causati dal precedente sisma, è subito rientrato nella capitale, dove ha convocato urgentemente il Comitato d'emergenza nazionale.

Ricordiamo che il terremoto di oggi si è verificato esattamente 32 anni dopo il terribile sisma che nel 1985 provocò circa diecimila vittime, infatti erano previste diverse cerimonie commemorative, poi annullate.

Cancellati tutti i voli

Vista la situazione d'emergenza in cui vige attualmente il Messico, è stato bloccato tutto il traffico aereo verso l'aeroporto di Città del Messico che dista circa 120 chilometri dall'epicentro del sisma.

Lo scalo Benito Juarez è stato chiuso per effettuare le necessarie verifiche alle piste e alle torri di controllo. Ricordiamo, infatti, che quello della capitale messicana è il secondo aeroporto per volume di persone (più di 40 milioni l'anno) di tutta l'America Latina, dopo quello della città brasiliana di San Paolo.

Anche il tempio del calcio messicano, lo stadio Azteca, ha subito importanti danni.