Nel mese di agosto, nonché in questo inizio settembre, si è verificato più di un caso relativo a prodotti alimentari contaminati. Basti solo pensare alla ricotta pecorina contaminata dalla listeriosi, di cui vi abbiamo dato conto qualche giorno fa. L'ultimo caso riguarda invece i cubetti di pancetta affumicata. Il Ministero della Salute ha disposto il richiamo di due lotti di pancetta col marchio Valtidone industria alimentare prodotto dal salumificio Pianellese Srl. Le confezioni del prodotto oggetto del richiamo sono una da 160 grammi (80x2) e un'altra pari a 100 grammi (50x2).

Entrambi i lotti di pancetta affumicata hanno data di scadenza 03-04/11/2017.

Due differenti tipi di salmonella rilevata nella pancetta affumicata

Dalle analisi di laboratorio effettuate in particolare nei prodotti oggetti del richiamo è stata rilevata la presenza di due differenti tipi di questo agente patogeno: la Salmonella typhimurium e la Salmonella Derby nel lotto 5576, mentre nel lotto 5575 è stata riscontrata solo la presenza della salmonella Typhimurium. Pertanto i consumatori nel caso di acquisto di questi prodotti sono invitati a non consumarli, ma a riportarli al punto di vendita per ottenere un rimborso oppure un cambio. Ma cos'è la salmonella e quali rischi può comportare per la nostra salute?

Salmonella: cos'è e i rischi per la salute

La salmonella è stata isolata per la prima volta nel 1886 in un caso di peste suina. Questa infezione viene trasmessa da un batterio, tramite i cibi che ne sono contaminati. Ne esistono più di 200 varianti che vengono definiti sierotipi, tuttavia i più diffusi sono la salmonella enteriditis e la salmonella typhimurium.

In particolare la maggiore parte delle tossinfezioni alimentari è causata dalle salmonelle non tifoidee, responsabili di oltre il 50% del computo totale delle infezioni gastrointestinali. Il batterio della salmonella, oltre che l'uomo, può infettare anche gli animali domestici e da cortile e quelli selvatici. I sintomi della salmonellosi possono comparire tra le 6 e le 72 ore dopo l'ingestione di alimenti contaminati dal batterio, ma più frequentemente i sintomi si manifestano dopo 12-36 ore e hanno una durata che non supera i 4-7 giorni.

Gli alimenti a rischio di salmonellosi sono i cibi poco cotti, quali ad esempio le uova crude o poco cotte, carne e derivati, latte crudo, frutta e verdura. Generalmente la salmonellosi nell'essere umano si manifesta con una infiammazione dell'intestino che provoca diarrea. Nella maggior parte dei casi il decorso è quasi sempre benigno, per cui non vi è bisogno di ospedalizzazione. I soggetti a rischio sono anziani, donne in gravidanza e bambini, nonchè chi soffre di qualche patologia del sistema immunitario, ad esempio chi è affetto da Hiv o da anemia falciforme. Si sconsiglia invece il ricorso agli antibiotici, in quanto potrebbero aumentare i tempi di persitenza del batterio nelle feci opure indurre resistenza.