Dopo aver mostrato lucidità e quasi spavalderia durante il primo interrogatorio dove ha confessato ai carabinieri il grave crimine di cui si è macchiato, il fidanzato di Noemi Durini è crollato nella struttura protetta dove ha passato i giorni successivi. Sostiene di aver ucciso la propria ragazza perchè lo minacciava di voler sterminare la sua famiglia per poter finalmente essere liberi e andare a vivere insieme a Milano.

La madre del ragazzo ha mostrato un biglietto al programma televisivo "La vita in diretta" per avvalorare la tesi del figlio, dove si trovavano scritte queste esatte parole: " Quello che ho fatto, l'ho fatto per voi. Noemi voleva che vi uccidessi per avermi con sé. Sono un fallito, mi faccio schifo".

La donna ha poi aggiunto che, date le circostanze è sicuramente stato meglio che ci sia stato un solo omicidio, al posto di tre come era nei presunti piani di Noemi.

La furia del padre di Noemi

Queste parole hanno suscitato l'ira di chi le ha sentite, tra cui il padre della ragazza deceduta che in un momento di rabbia si è presentato davanti all'abitazione del reo confesso a Montesardo, frazione di Alessano, per cercarne il padre. Per evitare che i padri della coppia arrivassero alla rissa sono dovute intervenire le forze dell'ordine.

Non sappiamo se il biglietto sia originale, nonostante presenti sul retro la firma a caratteri maiuscoli del ragazzo. A suscitare dubbio è il perché questo foglio di carta non sia stato consegnato agli investigatori durante le indagini dal momento in cui gli investigatori hanno perquisito la casa del colpevole in lungo e in largo.

Restano ancora dubbi anche sulla veridicità delle parole del padre dell'omicida, che nei giorni passati ha dichiarato che il figlio gli aveva confessato tutto l'accaduto la sera di martedì, prima del ritrovamento del cadavere.

Il racconto dell'assassino e l'autopsia

Il ragazzo, accusato di omicidio, sostiene che la fidanzata lei avesse un coltello con sé e che lui l'abbia uccisa per difendersi dall'ostinazione di lei nel portare a termine l'elaborato piano di sterminio della famiglia del compagno.

Questa è la dichiarazione che è stata messa a verbale prima che lui lasciasse la caserma anche se in un altro momento dell'interrogatorio si è lasciato sfuggire forse il vero movente dell'assassinio: la ragazza aveva troppi amici.

L'autopsia del corpo della vittima si terrà tra sabato e lunedì all'ospedale Vito Fazzi di Lecce, finora , a quanto è stato dichiarato dalla procura, mancano conferme sulla modalità dell'uccisione.

Da una prima ispezione del cadavere finora la ragazza presenta il cranio sfondato da una grossa pietra, dei tagli sul collo che solo l'autopsia potrà verificare se sian effettivamente lesioni dovute dall'arma da taglio nominata dal colpevole o dall'azione delle larve negli 11 giorni in cui il corpo è stato esposto agli agenti naturali.