Cose che ai criminali d'altri tempi non sarebbe mai potute accadere, se non altro perché non esistevano gli smartphone. E' stato proprio un telefonino ad incastrare una coppia diabolica: pare accertato che si tratti di cannibali "consumati", peraltro con l'hobby del selfie con le vittime fatte a pezzi. A sconvolgere la grande madre Russia sono Dmitry Bakshaev, 35 anni, e la moglie Natalia Shaporenko, 42 anni. A tradire i coniugi infatti, è stato proprio il cellulare che lui ha smarrito nella città di Krasnodar, nella Russia meridionale sul mar Nero, in cui c'erano immagini a dir poco inquietanti.

L'accusa che grava sui due, ora in carcere, è di aver rapito, ucciso e smembrato addirittura 30 persone. La notizia è stata riportata dai media russi e ripresa da quelli di ogni parte del mondo.

Tutta 'colpa' di uno smartphone, selfie con testa decapitata

A far risalire alla coppia diabolica, è stato uno smartphone. Lo ha smarrito per strada Dmitry Bakshaev, operaio di 35 anni. Gli operai che l'hanno trovato, e per curiosità aperto, hanno scoperto una galleria di immagini da horror: mani mozzate, una donna decapitata, addirittura selfie che l'uomo si era scattato con resti umani, in pose "vezzose" nell'atto di mangiarle. Sconvolti i lavoratori, si sono all'istante rivolti alla polizia che attraverso il cellulare è risalita all'identità del proprietario.

La vicenda, in parte ancora da chiarire, catapulta in uno scenario di orrore puro. Bakshaev, risiedeva con la moglie infermiera in un istituto militare locale, presso la foresteria dell'istituto superiore di Aeronautica.

Irruzione della polizia, scoperte raccapriccianti nel freezer

La polizia ha fatto irruzione nei locali dove viveva la coppia, sfondando la porta.

I due, dopo aver opposto resistenza e un'iniziale colluttazione, sono stati costretti a consegnarsi ai poliziotti che li hanno fermati ed interrogati separatamente. L'arresto risale allo scorso 10 settembre, ma la notizia è stata diffusa solo oggi. Coincidenza, c'era stato in quei giorni, l'omicidio di una donna. Per quanto all'inizio l'uomo negasse, sostenendo di aver trovato resti umani in un bosco portando a passeggio il cane e di aver scattato foto "per leggerezza", nel dormitorio militare dove risiedeva ad inizio settembre sono stati ritrovati proprio i resti di una donna uccisa in un secchio e forse la sua borsa.

Secondo l'agenzia di informazione russa Ria Novosti, l'accusato per ora ha confessato l'omicidio di due persone. I poliziotti di lì a poco hanno fatto raccapriccianti scoperte nel frigorifero della coppia: i resti di 7 persone, uomini e donne divisi e conservati in vari modi. La coppia avrebbe ammesso che i resti umani trovati nel frigorifero sarebbero stati destinati a un "consumo successivo". La polizia sta passando al setaccio l'abitazione per verificare se ci siano altri resti.

Hannibal, un novellino a confronto

Se i sospetti della polizia si riveleranno esser fondati, a confronto il personaggio cinematografico di "Hannibal the cannibal", sarebbe un novellino. Una foto di resti umani datata 1999, farebbe ipotizzare che la coppia sia "in attività" antropofaga da vent'anni e avrebbe ucciso e utilizzato i resti di almeno 30 persone.

Ora bisognerà capire cosa sia vero e cosa solo verosimile. Tutte le fonti sono confidenziali, di polizia. Non è la prima storia del genere che scuote la Russia: anni fa ci fu il caso di di Andrej Romanovič Čikatilo, anche conosciuto come "il cannibale di Rostov", che tra gli anni '80 e '90, da solo uccise, smembrò e mangiò 53 persone, compresi bambini, adducendo come motivazione aver sofferto la carestia negli anni '30. L'uomo fu condannato a morte con un colpo di pistola alla nuca.