Un’Apixedda trasformata in un market della droga: in particolare eroina. È questo il risultato dell’operazione messa a segno dalla Polizia la scorsa mattina, in via Seruci, a Cagliari. In manette – con la pesante accusa di detenzione e spaccio di stupefacenti – sono finite tre persone: Romano Oggianu, 57 anni di Cagliari, la moglie Tonina Serra, 44 anni, cagliaritana e Antonio Agus, coetaneo di Oggianu. I tre – dopo tutte le procedure di rito – sono stati trasferiti in una cella del carcere di Uta, in attesa di essere sentiti dagli inquirenti. Gli uomini del gruppo Falchi della Squadra Mobile di Cagliari – intervenuti per primi – hanno immediatamente perquisito i tre arrestati che sono stati trovati in possesso di qualche pezzetto di hashish.

La perquisizione

Successivamente però – quando gli agenti di Polizia hanno approfondito le ricerche – sono saltati fuori dall’Ape 29 flaconi di metadone, mentre sotto una siepe gli uomini della Mobile hanno recuperato altri 28 barattolini di droga, nascosti tra le foglie. La perquisizione poi è passata nell’abitazione dei coniugi Oggianu che - secondo l’accusa – sarebbero i gestori della bancarella di indumenti usati. All’interno della casa un’altra sorpresa: tra le varie intercapedini presenti nelle mura dell’abitazione, marito e moglie avevano ricavato dei veri e propri nascondigli, dove gli agenti di Polizia hanno trovato parecchio denaro. Ma non solo: non troppo nascosto alla vista, è stato anche recuperato un libretto postale intestato alla signora Tonina Serra, dove erano custoditi 20 mila euro che – secondo la Polizia – potrebbero essere il frutto della vendita della droga.

Durante la perquisizione è stato necessario anche l’intervento dei militari dell’Unità cinofila della Finanza.

Un market della droga

Era da tempo che i “Falchi” della Squadra Mobile cagliaritana tenevano d’occhio il terzetto che ufficialmente vendeva abiti usati in via Seruci, utilizzando come magazzino una motoape della Piaggio.

Purtroppo per loro però, i loro movimenti non sono passati inosservati agli occhi dei poliziotti. Gli agenti hanno infatti notato che erano ben pochi gli abiti usati che il trio vendeva, in proporzione agli acquirenti che puntualmente frequentavano il punto vendita (della droga poi si è scoperto). Proprio per questo motivo – insospettiti da questo continuo strano via vai - sono passati all’azione e hanno scoperto che in realtà di abiti usati se ne vedevano ben pochi.