All'indomani della deposizione del secondo carabiniere c'è ancora qualcosa che non torna sullo stupro di Firenze ai danni di due studentesse americane. A riferirlo è il Corriere della Sera in un approfondimento a cura della giornalista Fiorenza Sarzanini, ripreso poi da Il Giornale. Che cosa è successo dalle 3.13 alle 4.00 della notte in cui sarebbe avvenuto lo stupro ai danni delle due ragazze? Quasi un'ora di buco di cui ufficialmente non si sa nulla. Intanto il Ministro della Difesa Roberta Pinotti ha affermato che il provvedimento di sospensione non è sufficiente, promettendo che il tribunale militare sarà inflessibile.

Le ipotesi

La giornalista Sarzanini del Corriere della Sera nel suo articolo scrive che si stanno operando le verifiche del caso per scoprire se i due carabinieri, in quell'ora di buco, abbiano chiesto aiuto ad altri colleghi oppure abbiano "ripulito" auto e divise per nascondere quanto avvenuto in presenza delle due giovani studentesse statunitensi. L'orario delle 3.13 corrisponde all'istante preciso in cui la gazzella dei due militari è stata ripresa dalle telecamere di sorveglianza, poste di fronte all'abitazione delle due giovani, mentre si allontanava. Le 4.00 del mattino è l'ora indicata dai due carabinieri in riferimento al generico posto di blocco che affermano di aver eseguito fino al termine del loro turno, ovvero le 6.45.

Ad allarmare i procuratori militari - scrive Il Giornale - non sarebbe tanto la permanenza di 20 minuti all'interno dell'abitazione quanto il buco di un'ora fra le 3.13 e le 4.00 di quella notte. Caso vuole poi che le studentesse denuncino il presunto stupro subito alle 4 del mattino, lo stesso orario in cui i due carabinieri scrivono nella propria relazione di servizio di aver iniziato un posto di blocco terminato poco dopo l'alba.

"La sospensione non basta"

Netta la posizione della ministra della Difesa Pinotti, secondo cui la semplice sospensione dal servizio per i due carabinieri non può bastare. La titolare del Ministero della Difesa sottolinea come "di fronte ad atti del genere occorra utilizzare le azioni più forti e nette". Roberta Pinotti nel condannare quanto accaduto afferma anche che l'Arma sia la prima vittima, con la Divisa che viene "macchiata" da una storia su cui ci sarà ancora tanto da parlare e discutere nelle prossime settimane. I carabinieri coinvolti nella vicenda sostengono che le due studentesse fossero consenzienti al momento dei fatti. Vi terremo aggiornati non appena ci saranno novità rilevanti.