È sicuramente una vicenda drammatica che si sarebbe potuta evitare quella che, poco prima dell'inizio dell'estate, ha colpito una giovane con disabilità nella provincia di Trieste. La donna, infatti, ha subito una violenza sessuale da parte di due individui sulla sessantina, uno dei quali non è un volto nuovo per le forze dell'ordine.

I fatti

La vittima il 5 giugno scorso sarebbe stata spinta e trascinata dagli aggressori in un appartamento situato in Via Forti, nel quartiere di Borgo San Sergio. Qui i due individui l'avrebbero trattenuta a terra e colpita, abusando poi di lei a turno.

La donna ha avuto grandi difficoltà nel raccontare quanto le sia capitato, ma il referto dei medici del pronto soccorso, unito alle informazioni che sono riusciti ad ottenere gli operatori del Centro di salute mentale di Domio, non hanno lasciato adito ad alcun dubbio. Peraltro, a conferma della versione della vittima c'è stata la testimonianza di un infermiere che, casualmente, l'aveva vista poco prima in compagnia degli aggressori. I due uomini, accusati di stupro di gruppo e lesioni personali dal pubblico ministero Matteo Tripani, sono il 62enne Sergio Scherli e il 61enne Edi Furlan. Al momento i due sono ancora a piede libero, perché i militari stanno effettuando ulteriori accertamenti. La situazione, però, potrebbe subire presto una svolta, perché nei giorni scorsi è stata disposta la comparazione dei Dna della donna e dei suoi presunti aggressori, che potrebbe portare all'ottenimento della classica prova regina.

Uno dei due aggressori è noto alle forze dell'ordine

Per l'effettuazione della comparazione è stato incaricato Pasquale Linarello, uno dei più importanti biologi forensi, nonché ex ufficiale del Reparto Investigazioni Scientifiche dei carabinieri, che in passato si è occupato anche del tristemente noto caso di Chiara Poggi. Il Furlan, come già accennato, è già stato più volte al centro della scena.

Nel marzo dello scorso anno, era stato tratto in arresto dai carabinieri per il furto del cane del suo vicino di casa e, solo 5 mesi prima, aveva assaltato il terreno confinante con il suo, di proprietà di un altro soggetto con il quale era in rotta, dando luogo ad una vera e propria mattanza che ha visto vittime galline e conigli.

Non solo, però, perché lo scorso 6 giugno, ossia il giorno successivo allo stupro del quale è accusato, ha provato a sottrarre dei soldi ad una donna sola notata in stazione, la quale fortunatamente è riuscita a sfuggirgli e a chiedere aiuto.