Il vecchio detto "chi dorme non piglia pesci" è stato ora smentito da una ricerca scientifica condotta in California, dal Center for Human Sleep dell’università di Berkeley. Il professore Matthew Walker, direttore del centro, ha scritto un libro chiamato "Why we sleep" (perché dormiamo) in cui si evidenzia l'importanza del riposo e i rischi associati alla privazione del sonno.

L'epidemia da privazione del sonno

Il luminare americano nel suo libro sostiene che il mondo di oggi, quello moderno, ci spinge a dormire sempre meno e chiama questa condizione con il nome di "epidemia da privazione del sonno".

Walker considera questo fenomeno come un virus, spingendo le persone a dormire sempre meno senza rendersi conto che si stanno facendo del male. Il sonno, secondo lo studioso, è fondamentale per il corretto funzionamento del nostro corpo. Privarsene può avere effetti potenzialmente pericolosi. Fortunatamente però esiste una cura, non costa nulla in denaro e nemmeno in fatica, basta dormire. Per il professore l'equazione è semplice: meno dormi, meno vivi. Se dunque ci facciamo influenzare dall'insonnia, ci si accorcerà la vita. Dormire meno secondo lo scienziato porta allo sviluppo di tante malattie: morbo di Alzheimer, cancro, diabete, obesità, disturbi mentali., questo perché ogni aspetto del nostro ritmo biologico viene influenzato negativamente dalla privazione del sonno; ciò che c'è di più grave è la totale indifferenza del campo scientifico per questo tema, infatti in nessuna struttura ospedaliera troverete un cartello che vi esorti a dormire di più.

Per l'autore del libro, invece, dovrebbe essere il primo pensiero per la tutela della nostra salute di cui bisogna per forza tenere conto. Walker, di origini britanniche, ha stimato che la privazione del sonno costa all'economia inglese circa 30 miliardi di sterline l'anno, circa il 2% del Pil, in termini di malattie e ospedalizzazioni dovute alla carenza di ore di riposo.

Cosa suggerisce il professore

Lo studioso suggerisce che bisognerebbe dormire circa 8 ore al giorno, probabilmente un obiettivo che molti vedono come irraggiungibile per diversi motivi. Ma la soglia sotto la quale non bisognerebbe mai calare sono le 7 ore per notte, questo è il limite. Chi dorme meno ha più probabilità di sviluppare malattie e di conseguenza morire prima.

Il problema principale è l'etica del lavoro, sempre più compulsiva e dinamica, che ci spinge a rilassarci meno e di conseguenza a dormire meno. Non solo il lavoro però è sotto accusa, ma anche altre attività come la palestra, i corsi di qualsiasi genere e le nuove tecnologie come smartphone e social network che si tengono svegli più del dovuto.