Il Tribunale regionale federale della terza regione ha concesso la libertà a Cesare Battisti. Solo due giorni fa era stato arrestato a Corumbà nel Mato Grosso do Sul. Accolta la richiesta di habeas corpus avanzata dagli avvocati del terrorista. Il giudice brasiliano José Marcos Lunardelli ha fatto sottoscrivere a Battisti un impegno a comparire mensilmente in Tribunale per giustificare le proprie attività e per dimostrare la sua residenza: non può, però, lasciare la città in cui vive senza l'autorizzazione della giustizia. La decisione è provvisoria, ma il terrorista potrebbe lasciare il carcere di Corumbà nelle prossime ore.

I difensori di Battisti hanno dichiarato alla stampa che stanno facendo il possibile per far rilasciare il loro assistito quanto prima.

Era stato arrestato solo due giorni fa nella città brasiliana di Corumbà mentre cercava di scappare in Bolivia. Sarebbe stato fermato dalla polizia federale durante un normale controllo e gli sarebbe stato contestato il tentativo di esportare illegalmente denaro all'estero: aveva con sè 10 mila reais in contanti, poco meno di tre mila euro. La sua difesa ha subito presentato ricorso per tentare di ottenere la scarcerazione del terrorista e, solo la settimana scorsa aveva avanzato una richiesta di habeas corpus innanzi la Corte per evitare la sua estradizione in Italia.

Cesare Battisti

Cesare Battisti era stato definitivamente condannato all'ergastolo in Italia per aver commesso quattro omicidi nel corso degli anni di piombo. Venne arrestato nel 2007 a Rio de Janeiro ma nel 2010 l'allora presidente Luiz Inacio Lula da Silva respinse la richiesta di estradizione avanzata da Roma ed il 31 dicembre dello stesso anno concesse al criminale lo status di rifugiato politico.

Sinora l'attuale presidente Michel Temer ha sempre cercato di evitare di affrontare l'argomento, trattato, comunque, nel corso degli anni sempre con discrezione. Il recente piano di fuga del terrorista, oltre ad aver riaperto le polemiche in Italia, potrebbe, nei prossimi giorni, costringere l'attuale presidente brasiliano ad affrontare, finalmente la questione ed a velocizzare una decisione in merito.

Nel frattempo, il ministro della giustizia Andrea Orlando ha dichiarato che "è necessario agire con determinazione ma anche con estrema cautela. In tutti questi anni, ma soprattutto nelle ultime ore il governo ha tentato in tutti i modi, sia dal punto di vista giuridico che politico di ottenere l'estradizione per Battisti".