Una nota che potrebbe sembrare 'formale', ma alla luce della delicata situazione internazionale assume una forte valenza. Potrebbe anche essere interpretata come il tentativo di riaprire un dialogo tra due 'vecchi amici' i cui rapporti si sono raffreddati da tempo. Il dittatore nordcoreano Kim Jong-un ha scritto a Xi Jinping, congratulandosi per la sua rielezione alla guida del Partito Comunista cinese e, conseguentemente, del governo di Pechino.

Feeling ai minimi storici

Il rapporti di 'stretto vicinato' tra la Corea del Nord e la Cina affondano le proprie radici nella seconda metà degli anni '40 del secolo scorso, quando il leader nordcoreano Kim Il-sung, nonno dell'attuale capo del governo, inviò i propri militari a supporto dei comunisti di Mao Tse-tung nella guerra civile cinese (1946-1949).

Mao ricambò inviando un contigente di ben 780.000 uomini in aiuto di Pyongyang nella Guerra di Corea (1950-1953). I due Paesi sono legati dal 1961 da un patto di reciproca assistenza politica e militare, un'allenza solidissima fino alla morte del leader nordcoreano Kim Jong-il e la sua successione con il figlio, Kim Jong-un, nel dicembre del 2011, ma soprattutto fino all'elezione di Xi Jinping a segretario generale del PCC nel 2012 e leader della Repubblica Popolare cinese l'anno successivo. I due capi di Stato non si sono mai incontrati, incredibile se pensiamo che si tratta di due Paesi geograficamente e politicamente vicini e l'impressione che tra i due ci sia reciproca diffidenza, se non vero e proprio astio, è più che evidente.

Ad ogni modo, nel dispaccio ufficiale dell'agenzia di stampa Kcna che cita le parole del proprio leader, vengono espresse "vive congratulazioni" a Xi Jinping, oltre "la convinzione che le relazioni tra il Partito dei Lavoratori della Corea del Nord ed il PCC e tra i due Paesi possano evolversi nell'interesse di entrambi i popoli".