La Corea del Nord è pronta per una 'cyberguerra'. Kim Jong-Un avrebbe a disposizione più di 6.000 hacker in grado di carpire milioni di dati e di dollari all'occidente: questa l'odierna notizia riportata dal New York Times, che a sua volta ha citato fonti interne all'Intelligence americana ed inglese. Secondo gli esperti, un ipotetico cyber-attacco da parte della Corea del Nord sarebbe una strategia quasi perfetta: la penisola è completamente isolata da tutto e da tutti e non avrebbe, quindi, niente da perdere. In più, Pyongyang vivrebbe tuttora nella convinzione che nessuno stato potrà mai rispondere con un'azione militare ad un attacco via internet per non rompere definitivamente il delicato equilibrio globale.

Intanto, l'amministrazione Trump avrebbe iniziato a prendere le prime misure preventive contro possibili attacchi via web: il dipartimento per la sicurezza nazionale ha, infatti, ordinato alle agenzie federali l'applicazione di nuovi protocolli atti ad impedire infiltrazioni informatiche.

Nel frattempo Stati Uniti e Corea del Sud, oggi, hanno iniziato le manovre navali congiunte previste dal 16 al 26 ottobre nel Mar del Giappone e nel Mar Giallo per prevenire un possibile attacco nucleare da parte di Kim Jong-Un in occasione del congresso del partito comunista cinese che si terrà il prossimo 18 ottobre. Sono coinvolte più di 40 unità, compresa la portaerei a propulsione nucleare Uss Ronald Reagan, assieme ad aerei, elicotteri, nonché unità speciali.

Il timore di un possibile attacco da parte della Corea del Nord continua, infatti, a dilagare tra i vari stati membri delle Nazioni Unite ed il delicato equilibrio creatosi nonché il fatto che si stia parlando di nucleare, avrebbe convinto il segretario di stato americano, Rex Tillerson, a continuare a coltivare la possibilità di una soluzione negoziale diplomatica con Kim Jong-Un, nonostante le ultime dichiarazioni rilasciate da Donald Trump.

Il tentativo diplomatico andrà avanti finché non verrà fatta esplodere la prima bomba, ha affermato Tillerson. Il Presidente degli Stati Uniti non intende provocare una guerra, ha solamente dichiarato che le opzioni militari sarebbero pronte, qualora ce ne fosse bisogno.

Cosa accade in Russia?

Intanto Vladimir Putin si è deciso a sottoscrivere un decreto che prevede l'applicazione delle sanzioni russe nei confronti di Pyongyang approvate dalle Nazioni Unite contro la condotta del regime nordcoreano.

Lo riporta la stampa russa, secondo cui il documento firmato sembra riferirsi alla Risoluzione 2.321 del 30 novembre 2016. Risoluzione che prevede speciali misure restrittive nei confronti della Corea del Nord.