Voleva fare lo spaccone davanti agli amici, sentirsi grande e 'potente': con un pugno ha ucciso un passante, colpevole di aver avuto l'unico torto di capitargli sotto tiro. L'agghiacciante vicenda è accaduta a Blackpool, città nella contea inglese del Lancashire. Il sedicenne Connor Stewart è stato arrestato e processato dopo aver ammesso di aver ucciso senza alcun motivo uomo mai visto prima, Michael Rhodes, di 47 anni.

Un solo pugno mortale

In questa terribile vicenda, l'assurdo è che a fornire la prova del reato, sono stati i video girati dagli amici dell'omicida, e subito finiti sui social media, che intendevano immortalare la "bravata" del loro coetaneo, tramutatasi in atroce delitto.

Il crimine è maturato in pochi minuti per futili motivi, in un contesto di teppismo adolescianziale. Qualche momento prima dei fatti, Connor Stewart era stato insultato dalla banda di bulli coetanei, per non essere abbastanza coraggioso e non dar prova di sprezzo del pericolo. Allora Connor, per fare lo spaccone con loro, sapendo di essere ripreso, ha preso di mira un uomo che ha avuto la sventura di trovarsi al momento sbagliato sullo stesso tratto di marciapiede di una strada di Blackpool, nella contea inglese del Lancashire. Nel video si vede il ragazzino che, dopo aver assunto una posizione da boxer, sferra all'uomo, incapace di oppone alcuna resistenza eccetto mettere le mani avanti a tentare una vana difesa, un unico micidiale pugno che lo fa cadere a terra.

La vittima, nella caduta, ha violentemente sbattuto la testa a terra contro lo spigolo del marciapiede in cemento, e si è spaccato la testa. Mentre l'uomo era sanguinante sul marciapiede, Connor e i suo amici sono scappati.

Esito drammatico

Michael Rhodes, 47 anni, è morto a giugno in ospedale, quasi un mese dopo l'attacco subito, per le conseguenze di quel solo pugno che l'adolescente gli ha tirato.

I medici, d'altra parte, avevano riferito alla famiglia che, anche se fosse sopravvissuto, avrebbe avuto una vita di sofferenze. Il ragazzino arrestato ha tentato in un primo momento di sostenere che avesse agito per autodifesa, ma i video dei suoi amici lo inchiodano: l'uomo non l'ha attaccato, invece è vero il contrario, è lui ad averlo fatto.

La vittima ha solo cercato, senza riuscirci, di allontanarsi dal pericolo. A quel punto, Connor Stewart non ha potuto fare altro che confessare e ammettere le sue colpe. Processato da un tribunale locale, se l'è cavata con tre anni di condanna da scontare in un istituto penitenziario minorile. I giudici gli hanno concesso l'attenuante che non si sia trattato di un omicidio volontario e hanno anche tenuto conto dei trascorsi familiari violenti del ragazzo prima che i genitori si separassero.

Sgomenta la famiglia della vittima

La decisione del tribunale ha lasciato basita la famiglia della vittima che ha definito la sentenza un altro pugno, anche se allo stomaco. Come hanno ricordato gli stessi familiari, il 47 enne Michael Rhodes, aveva fatto lo chef e aveva avuto sì avuto problemi con la tossicodipendenza e l'alcol, ma era un uomo mite, non aveva mai creato problemi né disordini e non infastidiva mai nessuno. "Ora quel ragazzino se la caverà con qualche anno e poi sarà libero, pur avendo un morto sulla coscienza, mentre Michael non ce lo riporterà mai nessuno", ha lamentato la famiglia.