Lo ha dichiarato Vittorio Feltri al quotidiano Libero: 'A cosa servono le Poste? A farci venire l'itterizia'. Un'affermazione che è in accordo con il pensiero di moltissimi italiani. Secondo Feltri, in Svizzera un quotidiano viene recapitato alle 7.00, mentre in italia alle 14.30, quando ormai la notizia è già vecchia.

'Le poste non servono a nulla'

Il Direttore del giornale Libero, Vittorio Feltri, ha denunciato il grande disservizio che le poste danno quotidianamente agli italiani spiegando che i postini consegnano in ritardo, e che ci si deve anche sbrigare ad andare a rispondere al citofono .

Secondo il giornalista infatti, il servizio postale italiano rappresenterebbe uno dei primi simboli della 'sciatteria' del nostro paese, nonostante le continue modifiche che vengono costantemente apportate ad essa. Passera, riuscì nel progetto di rendere le poste un istituto finanziario, anche se poi si rivelò non sufficientemente attivo rispetto alle aspettative; inoltre le poste, sono state ormai superate dalla tecnologia e quindi le persone non si recano più negli uffici come una volta ad esempio per fare dei telegrammi per condoglianze o felicitazioni. La gente ora utilizza i social network e Whatsapp, fa prima e non ha bisogno di aspettare l'arrivo del postino per vedersi recapitare un messaggio.

Il portalettere citofona e poi?

Feltri si domanda a cosa servono ancora le poste, dal momento che anche gli anziani non hanno più bisogno di recarsi all'ufficio per riscuotere la pensione visto che sono proprietari di un conto corrente dove l'Inps accredita l'assegno tutti i mesi. La situazione rispetto a una ventina di anni fa è completamente cambiata, il lavoro degli uffici postali è notevolmente diminuito anche se il personale di servizio è aumentato.

Certo è che sarà capitato più o meno a tutti di vedersi ricevere un avviso di pagamento da parte di Equitalia o dall'Agenzia delle Entrate, il problema è che quando il postino suona, ci si deve affrettare a rispondere al citofono, altrimenti inizierà una trafila burocratica orrenda: si dovrà aspettare il giorno successivo, prendere un permesso durante l'orario di lavoro o comunque togliere del tempo ai nostri impegni programmati, munirsi di documento e recarsi all'ufficio postale dove poi si dovrà attendere circa due ore, per ritirare la propria raccomandata. La soluzione, secondo il direttore di Libero, sarebbe quella probabilmente di chiudere definitivamente le poste e sostituire tutto con la tecnologia.