Il 28enne Pavel Luzyanin ha ucciso il suo barbiere, Dany-Dastan Adkhamov, di quattro anni più giovane. Dietro il folle omicidio, avvenuto in Russia, ci sarebbe un assurdo movente: il ragazzo non avrebbe tollerato le battute degli amici sul suo nuovo taglio di capelli, definito "da carcerato". Così, dopo aver incassato l'ennesima presa in giro e forse in preda ai fumi dell'alcol, in un raptus ha aggredito e ucciso colui che riteneva responsabile di tutto.

Il massacro a colpi di spiedo

Teatro dell'agghiacciante delitto è la città russa di Troitsk.

Il brutale omicidio sarebbe stato ripreso dalle telecamere esterne al locale in cui la vittima 24enne esercitava la sua attività di barbiere. L'assassino lo avrebbe trascinato per strada per poi mettere in atto la sua bestiale follia: tre violenti colpi di spiedo al petto per uccidere quell'uomo, ritenuto il diretto responsabile di una serie di derisioni a cui l'assassino non intendeva più sottostare.

Il colpo mortale per essere certo che morisse

Luzyanin è poi tornato sul luogo del delitto per sincerarsi che la sua vittima fosse morta, e trovando Adkhamov ancora vivo ha deciso di sferrargli il colpo mortale per essere certo che morisse. Nessuno dei passanti è intervenuto a fermare l'assassino, che ha lasciato dietro di sé il corpo quasi esanime del 24enne, deceduto in realtà poco prima dell'arrivo dei soccorsi.

La ricostruzione della dinamica

La ricostruzione della polizia ha permesso di capire di più sul movente alla base dell'efferato crimine. Lo scorso 13 ottobre, il killer si sarebbe rivolto al barbiere per un taglio di capelli. Il salone era piuttosto conosciuto e frequentato per via delle modiche cifre con cui si poteva ricevere il servizio.

Inizialmente, il 28enne omicida sarebbe sembrato soddisfatto, sino al giorno successivo, quando il suo ritorno in quel locale aveva fatto intuire che qualcosa non andava. Il barbiere, ricevuta una nota di disappunto dal cliente, avrebbe ripreso il taglio per una sistemazione a lui congeniale, e tutto, secondo la polizia, si sarebbe temporaneamente risolto.

Le battute che hanno scatenato la furia omicida

Passate nemmeno 24 ore, Luzyanin sarebbe tornato lì, stavolta per uccidere. A scatenare tutto sarebbero state le battute feroci degli amici del 28enne, che avrebbero definito il taglio di capelli "tipico dei carcerati". Dopo il brutale omicidio, l'uomo è stato fermato nel tentativo di lasciare la città. Nel suo passato, alcuni precedenti per furto d'auto e una severa dipendenza dall'alcol. La vittima era arrivata in Russia dall'Uzbekistan qualche anno fa, e i soldi del suo lavoro pare servissero a sostentare la madre, che verserebbe in condizioni di povertà.