E' cominciato oggi il processo di secondo grado per la morte del piccolo Loris Stival, ucciso a 8 anni a Santa Croce Camerina, nel Ragusano, e poi gettato in un torrente tra le campagne vicine al castello di Donnafugata. Sul banco degli imputati, già condannata in primo grado per omicidio volontario e occultamento di cadavere a trent'anni di carcere, la madre del piccolo, Veronica Stival, processata col rito abbreviato subordinato alla perizia psichiatrica.

Delitto Loris Stival, al via il giudizio di secondo grado

Nell'udienza di oggi, i giudici della corte di appello di Catania hanno respinto tutte le richieste formulate in aula dal difensore dell'imputata, l'avvocato Francesco Villardita.

Rigettata in particolare la richiesta di un confronto all'americana tra Veronica Panarello e il suocero Andrea Stival che la donna aveva indicato come suo amante e autore del delitto del piccolo Loris. Così come è stata respinta la richiesta di una ulteriore perizia psichiatrica una nuova fase istruttoria. Il procedimento penale di secondo grado si svolge a porte chiuse. Durante l'udienza di oggi, dopo il no alle richieste avanzate dalla difesa, il via alla requisitoria del procuratore generale Maria Aschettino e del pubblico ministero Marco Rota. Sono state ricostruite in aula le fasi dell'omicidio e le diverse ricostruzioni fatte nel tempo dalla giovane siciliana imputata per il delitto del figlio di 8 anni.

Veronica Panarello tira in ballo il suocero per vendetta?

Intanto, il legale di Andrea Stival, l'avvocato Francesco Biazzo, in merito alle dichiarazioni recentemente rese da una compagna di cella dell'imputata le accuse nei confronto del suocero sono state scagliate da Veronica Panarello, secondo quanto lei stessa le avrebbe confidato, con il solo spirito di vendetta nei confronti del marito, Davide Stival, "colpevole" , a suo dire, di averla lasciata.

Relativamente all'indagine aperta dalla Procura della Repubblica di Ragusa nei confronti di Andrea Stival, l'avvocato Biazzo, ha fatto sapre che ancora la richiesta di archiviazione formalmente non l'ha ricevuta, ma che sostanzialmente l'archiviazione trova conferma nell'inchiesta della procura ragusana e della sentenza di condanna emessa dal Gup di Ragusa nei confronti di Veronica Panarello.

Il legale ha ricordato in oltre che il Gup ha disposto la trasmissione degli atti per l'imputazione di calunnia a carico della donna condannata per il delitto del figlio. La prossima udienza fissata per il 28 novembre.