Ennesimo caso di malasanità in Italia. Un'impiegata di Livorno, tanti anni fa, sentiva qualcosa alla tiroide ma il suo medico di base le diceva che era ipocondriaca, ovvero una 'malata immaginaria'. Ebbene, quel dottore toscano sbagliava, perché quella donna era davvero malata: aveva un tumore. Se quel carcinoma midollare fosse stato diagnosticato quattro anni prima, oggi l'impiegata non dovrebbe ancora combattere contro il Male. L'unica soddisfazione, per lei, è un risarcimento arrivato dopo 18 anni di battaglie giudiziarie. Alla fine i giudici della Corte d'Appello di Firenze le hanno dato ragione, condannando il medico a versarle cinquantamila euro.

Medico superficiale

Dopo essersi lasciata col suo compagno, con cui era stata fidanzata per molti anni, la protagonista di questa drammatica vicenda aveva passato un brutto momento. Il medico di base credeva che avesse problemi di ordine psicologico e per questo non le aveva mai prescritto accertamenti più accurati. A un certo punto quella sorta di pallina che sentiva al collo iniziava a fare male. L'impiegata, nel 1996, era stata, per la prima volta, mandata da uno pneumologo dal suo medico di base. Nella prescrizione il dottore aveva segnato una 'adenopatia laterocervicale sinistra dolente da circa un anno'. Tale annotazione si era rivelata importante in sede dibattimentale, per ottenere il risarcimento.

La diagnosi agghiacciante arrivò nel 1997, quando la signora si sottopose a un'ecografia dietro esortazione di un amico veterinario, non certo del suo medico di base superficiale. Ebbene, da quell'ecografia l'impiegata apprese di avere un nodulo solido. Biopsia e tac confermarono un 'carcinoma midollare della tiroide'.

Una vita difficile

Da quella diagnosi ad oggi, la vita della donna di Livorno è stata una vera odissea: sempre negli ospedali e nei tribunali. Se solo quel medico fosse stato più meticoloso, la vita della signora sarebbe stata meno problematica. Nonostante le tante difficoltà degli ultimi anni, la paziente si è data coraggio ed ha avuto una figlia.

'Avevo 39 anni e ho pensato che non avrei avuto altre occasioni', ha confessato, sottolineando di aver allattato la piccola per un anno; poi è arrivata la menopausa.

Ansia, difficoltà e confronti in aula non hanno certo piegato la protagonista di questa triste storia di malasanità 'made in Italy'. Certo, c'è tanta amarezza anche se i giudici hanno condannato il medico a un risarcimento di cinquantamila euro. La donna, infatti, lotta ancora oggi contro il cancro.