In tutta Italia si è aperta la caccia a quella che viene definita l'erba che rilassa ma non sballa e soprattutto che non implica spiacevoli problematiche legali.

I rivenditori autorizzati che la possono proporre stanno vivendo un vero e proprio boom. La quantità di tetraidrocannabinolo (THC), cioè il principio attivo presente nella sostanza che dà effetti psicotropi importanti, in questa versione è inferiore ai limiti di legge, mentre il cannabidiolo (Cbd), che sarebbe il principio contenuto nella marijuana con effetti sedativi, è inferiore al 6 per cento, quindi addirittura sotto ai limiti di legge imposti in Italia.

La vendita online quella preferita

Venduta sotto il nome di Easyjoint è confezionata in piccoli contenitori che ne contengono 8 grammi e che costano circa 17 euro al pacchetto.

Si trova in parecchi negozi dedicati, soprattutto nelle grandi città, ma a poco a poco si sta diffondendo anche nei centri più piccoli e in esercizi diversi quali i benzinai. La percentuale più alta delle vendite comunque avviene online.

Questi stessi negozi fisici, tramite i loro siti di vendita su Internet, propongono gli stessi vasetti che dopo pochi giorni arrivano a destinazione.

L'entrata in vigore della legge 242 del 2016, che da gennaio ha di fatto ridisegnato le norme sulla coltivazione della canapa industriale, ha aperto sicuramente un mercato in grado di toccare livelli interessanti.

Infatti solo negli ultimi mesi il business è cresciuto in modo notevole.

Il problema di dimostrare che si tratta di Cannabis Light

La problematica più grande è comunque quella di far riconoscere la cannabis acquistata legalmente da quella illegale.

Infatti dal momento che non esiste un modo veloce di distinguere la marijuana con alto livello di tetraidrocannabinolo, se si viene fermati nell'atto di consumarla, si incorre comunque nel sequestro e in una denuncia.

Infatti il limite di Thc esiste per le coltivazioni, ma la Polizia non può immediatamente capire di quale sostanza si tratti per cui l'argomento potrà essere discusso probabilmente in sede processuale.

Per questo motivo sono gli stessi venditori che avvisano i loro clienti del problema. Assieme al barattolo venduto allegano un bigliettino che li informa di conservare la sostanza in casa e con allegato lo scontrino fiscale che ne prova l'acquisto legale.

La clientela? Si potrebbero immaginare schiere di ragazzini in cerca di un pizzico di emozione che rasenta il proibito. Invece no: i dati dicono che la maggior parte degli acquirenti sono over 40, probabilmente in cerca di altro.