Secondo Julian Assange in catalogna sarebbe in corso la prima guerra mondiale combattuta su internet. Il fondatore di Wikileaks, ancora asserragliato nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra per sfuggire alla ‘vendetta’ degli Usa, decide di utilizzare il mezzo da lui preferito, naturalmente il web, per denunciare il tentativo di sospensione della democrazia messo in atto dal governo spagnolo di Madrid, presieduto dal premier Mariano Rajoy del Partito Popolare (centrodestra), per tentare di impedire la consultazione popolare catalana in programma oggi, 1 ottobre 2017.

Assange, inoltre, decide di seguire in tempo reale, dandone notizia su Twitter, le operazioni di voto nella regione di Barcellona, denunciando la violenza antidemocratica della Guardia Civil inviata da Madrid.

Il primo tweet di Assange

Come anticipato nel paragrafo precedente, Julian Assange si dice convinto che in Catalogna sia in atto la prima guerra mondiale combattuta su internet. Guerra dichiarata dall’intelligence spagnola non appena il popolo e il governo catalani hanno deciso di utilizzare il web per organizzare il referendum sull’indipendenza. A quel punto, la Guardia Civil inviata in forze da Madrid avrebbe “congelato i canali di comunicazione”, “occupato i palazzi sede delle telecomunicazioni” e “oscurato un centinaio di siti”.

Tutto questo, per il fondatore di Wikileaks, non può rappresentare altro che una dichiarazione di guerra, anche se via web.

Il referendum in Catalogna raccontato in tempo reale su Twitter

Oltre alla denuncia della presunta dichiarazione di guerra ‘virtuale’ di Madrid a Barcellona, Julian Assange decide di raccontare sul social network la giornata elettorale catalana in tempo reale.

I cinguettii del cinereo spammatore di leaks segreti ci informano che, durante la mattinata, anche nel seggio di Ripoll, uno dei più importanti, ha ripreso a funzionare il sistema informatico, consentendo così la ripresa delle operazioni di voto. Innumerevoli poi, le foto postate nel giro di poche ore che testimoniano le tensioni, anche fisiche, tra catalani e agenti dell’odiata Guardia Civil madrilena e i tentativi del governo Rajoy di bloccare o rallentare in tutti i modi le comunicazioni via web.

Puigdemont riesce a votare

Importantissima anche la notizia che il presidente della Generalitat catalana, Carles Puigdemont, è riuscito a votare nel seggio alternativo di Cornellà de Terri, dopo che quello dove era prevista la sua presenza era stato occupato e chiuso dalla polizia. L’uso della forza da parte della Guardia Civil per entrare nelle scuole sede di seggio, poi, sta scatenando scontri e tafferugli. Al momento in cui scriviamo, dalle foto postate sul web, tanto temuto da Rajoy e compagni in queste ore, si registrano già dei feriti (tra cui una anziana signora e un bambino), sanguinanti perché colpiti dai manganelli.