Doveva essere un tranquillo soggiorno in una casa-vacanze, invece è stato un vero dramma. Patrizia Del Zotto, una 62enne di Nova Milanese aveva trascorso qualche giorno nella casa-vacanze di un'amica, a Udine, insieme al padre ed altri familiari. Una volta tornata a casa, però, Patrizia aveva iniziato ad accusare strani malori. Immediato il ricovero in Ospedale, dove era stata colpita anche da un arresto cardiaco. I medici erano riusciti a salvarla ma, nelle ultime ore, il suo quadro clinico era peggiorato. La morte è stata inevitabile. Sotto accusa il tallio, una sostanza tossica presente nei topicidi e negli escrementi dei piccioni.

In base alle prime indagini, vicino alla casa-vacanze di Udine c'è un fienile infestato dai piccioni.

Malattie croniche forse aggravate dal tallio

Dopo Patrizia Del Zotto, è morto anche il padre. Un'altra vittima del tallio. Gli escrementi di piccione sono sotto accusa. Non viene esclusa nessuna ipotesi riguardo alla morte di padre e figlia. Purtroppo, adesso rischiano grosso anche tutti coloro che avevano soggiornato nella casa-vacanze di Udine. Sulla vicenda indagano sia i carabinieri di Desio che i colleghi di Latisana e Rivignano. Il padre di Patrizia, Giovanni Battista Del Zotto, 95 anni, soffriva di diverse malattie croniche ma, giorni fa, era stato sottoposto ad alcuni esami, risultando positivo al tallio, una sostanza che può rivelarsi letale per l'uomo.

Nelle prossime ore, bisognerà scoprire se la morte dell'anziano e della figlia sia correlata al tallio. Non è escluso che tale sostanza tossica abbia aggravato una delle malattie croniche di cui Giovanni Battista soffriva.

Dopo accertamenti accurati, sono risultate positive al tallio 9 persone, ovvero tutti coloro che, ad agosto, avevano trascorso un breve periodo alla casa-vacanze di Santa Marizza di Varmo.

Proprio tale location rappresenta il focolaio del tallio, poiché nessuno dei parenti rimasti a Desio è risultato positivo alla sostanza tossica.

Acqua del pozzo artesiano verrà analizzata

Mistero, attualmente, sull'intossicazione. L'ipotesi più accreditata è quella della vicinanza prolungata agli escrementi di piccione. Non è escluso, però, che qualcuno, ad agosto avesse diffuso nell'aria del topicida per disinfestare la zona.

Le indagini dei carabinieri sono solo all'inizio. Prossimamente verrà esaminata anche l'acqua del pozzo artesiano vicino alla casa-vacanze di Udine. Non è escluso, infatti, un presunto contagio. E' probabile che le feci dei piccioni siano finite nel pozzo.