Due teste nella ghiacciaia di un frigorifero da picnic, giusto all'ingresso dell'abitazione. Le restanti parti dei corpi e altri ancora, adagiati su alcune casse e scatoloni. In tutto 9 corpi, otto donne e un uomo. Potrebbe sembrare un macabro scherzo messo su da una banda di buontemponi per festeggiare Hallooween, se non fosse che ciò che è accaduto è terribilmente vero ed è un capitolo orrorifico della cronaca nera che arriva dal Giappone. Lo scenario appena descritto lo ha scoperto la polizia non appena entrata a perquisire una casa a Zama, nella prefettura di Kanagawa, alla periferia sud di Tokyo.

Autore della strage e reo confesso il 27enne padrone di casa, Takahiro Shiraishi, evidentemente un killer seriale che ha 'approfittato' di un'insolita richiesta. Ma la vicenda per il momento è ancora avvolta nel mistero.

Tutto inizia da una scomparsa

Dalla scomparsa di una ragazza all'approdo alla casa degli orrori, il passo è stato breve. Tutto è cominciato da una denuncia: il fratello di una delle vittime dell'omicida, dallo scorso 21 ottobre aveva allertato la polizia dopo che aveva visionato filmati risalenti al lunedì della scorsa settimana, ripresi da alcune telecamere di sorveglianza in cui c'era sua sorella, proprio in compagnia di Takahiro Shiraishi. A quanto pare i due erano entrati in contatto dopo che la ragazza aveva lanciato un appello su un sito web di aspiranti suicidi, dal momento che il suicidio è un fenomeno purtroppo diffuso in Giappone, un grave problema sociale, la prima causa di morte nella fascia d'età tra i 15 e i 39 anni.

La ragazza aveva scambiato messaggi con l'omicida manifestando il desiderio di un suicidio collettivo: aveva paura di affrontare il passo da sola. Invece l'uomo l'ha uccisa.

Nella casa degli orrori

Insospettiti, gli inquirenti giapponesi sono andati a perquisire la casa dell'indiziato in cerca di indizi. Ma non avrebbbero mai immaginato che il controllo svelasse raccapriccianti sorprese.

Non avrebbero mai potuto credere di dover entrare in una vera e propria casa degli orrori: oltre al cadavere della donna, ce ne erano altri 8. Le vittime erano state smembrate dal serial killer, probabilmente in un bagno dove c'era un ventilatore sempre attivo con l'intento di levare il cattivo odore. Nell'abitazione è stata ritrovata anche una sega che Shiraishi avrebbe usato per sezionare i corpi, alcuni dei quali, in avanzato stato di decomposizione, erano stati coperti con la lettiera per gatti.

Dalla fine di agosto, i vicini di casa del proprietario che ha confessato i terribili crimini, avevano lamentato d'aver sentito un tanfo insopportabile provenire da quella casa. Forse i corpi potrebbero essere anche più di nove. Alcuni pezzi di cadavere sarebbero stati poi buttati nella spazzatura. I resti dei corpi rinvenuti, verranno sottoposti all'esame del Dna per cercare di risalire a un'identità e potergli dare sepoltura. Uno di quelli sarebbe della ragazza.

Suicidi nel 'mare degli alberi'

Questa storia macabra e sconvolgente racconta, oltre l'orrore, la disperazione della solitudine e il fenomeno del suicidio. In Giappone è una tragica realtà a tal punto che esiste persino una vera e propria foresta chiamata Aokigahara o Jukai, conosciuta anche come "mare degli alberi", un luogo che si trova sul versante nord occidentale del Monte Fuji dove molte persone vanno a togliersi la vita.

Ci sono tante leggende su spiriti, fantasmi di donne anziane che infestano l'area perché furono lasciate lì dai parenti, spiriti che spingono individui deboli alla morte. Un luogo dove i mali di una società ipertecnologica e ipercompetitiva giungono a una tristissima soluzione finale.