Il teatro dell'assurdo percorre gli oltre undicimila km che separano Washington da Pyongyang e prosegue senza sosta. Così, a pochi giorni di distanza dall'annuncio 'rassicurante' relativo ad almeno tre canali diplomatici aperti con la Corea del Nord, il segretario di Stato americano, Rex Tillerson, viene parzialmente smentito. Tra il regime guidato da Kim Jong-un ed il governo americano non c'è alcun dialogo che punti l'attenzione sulla crisi in atto, ma semplicemente una serie di colloqui che possano in qualche modo favorire la liberazione di cittadini americani ancora detenuti nel piccolo Stato comunista.

Lo ha sottolineato Sarah Sanders, portavoce dell'amministrazione Trump.

Nuova esercitazione nel Mare del Giappone

Intanto l'agenzia di stampa sudcoreana Yonhap ha reso noto che la portaerei 'Ronald Reagan', fiore all'occhiello della Marina Militare degli Stati Uniti, lascerà la base nipponica di Yokosuka dove è attualmente dislocata e, a partire dal 15 ottobre, parteciperà ad una serie di esercitazioni militari congiunte con le forze navali della Corea del Sud. La flotta americana sarà inoltre composta da un cacciatorpediniere, un incrociatore dotato di missili da crociera ed un sottomarino nucleare. Si tratterà dell'ennesima prova di forza messa in atto dal Pentagono nel Mar del Giappone, a poche miglia dalla penisola coreana.

Fermo restando che, stando alle fonti dell'intelligence sudcoreana, si teme un altro test missilistico da parte di Pyongyang la cui prima data utile potrebbe essere quella del 10 ottobre, anniversario della fondazione del Partito dei lavoratori nordcoreano.