L’ha sfigurata con l’acido perché non accettava la fine della relazione. E’ stato condannato a dieci anni di reclusione Eddy Tavares, l’uomo che ha deturpato il viso dell’ex fidanzata. La terribile vicenda di Gessica Notaro ha fatto il giro del Bel Paese, con l’ex miss Romagna che ha avuto il coraggio di mostrarsi in pubblico nonostante il suo volto portasse ancora i segni di quella brutale aggressione.

La riminese raccontò la sua terribile esperienza negli studi del Maurizio Costanzo Show e nei giorni successivi incontrò anche il Ministro della Giustizia Andrea Orlando.

A distanza di mesi da quel quel maledetto 10 gennaio è arrivata la sentenza di prima grado nei confronti del ventinovenne di Capo Verde.

Il Gup Fiorella Casadei ha riconosciuto le aggravanti della premeditazione, dei futili motivi e della crudeltà ed ha disposto dieci anni per Tavares. Il giudice ha stabilito anche un risarcimento danni da 230.000 euro per l’uomo che sarà espulso dall’Italia appena avrà terminato di scontare la pena.

'Mi aspettavo una sentenza del genere'

Da rilevare che il pubblico ministero aveva chiesto dodici anni per l’uomo di origine africana. La giovane ha seguito da casa l’ultimo atto dell’udienza preliminare ed è intervenuta nel corso di Pomeriggio 5. La ventottenne ha spiegato che si aspettava una sentenza del genere.

La giovane ha dichiarato: 'Mi aspettavo una sentenza del genere, ma oramai mi ha rovinata, non so se supererò questa cosa'.

Il provvedimento è stato commentato anche dai legali della riminese. Fiorenzo ed Alberto Alessi hanno sottolineato che è il massimo della pena che si poteva disporre in considerazione delle pene previste dall’ordinamento giuridico italiano.

Da rimarcare che il ventinovenne si è sempre professato innocente. Duro il commento degli avvocati dell’uomo originario di Capo Verde, che parlano di 'stortura', facendo riferimento alla pressione mediatica andatasi a creare sul processo, per mezzo della 'persona offesa'.

Eddy Tavares: i legali dell'uomo hanno annunciato il ricorso

Riccardo Luzi e Andrea Tura hanno annunciato ricorso in Appello. Nel corso del procedimento si sono costituiti parte civile il comune di Rimini, la regione Emilia Romagna e l’associazione Butterfly. La condanna a dieci anni di reclusione ha diviso i social network. Diversi utenti hanno contestato la decisione del Gup, sottolineando che bisogna mettere mano al codice penale. ‘Servono pene più severe per uno sfregio di questo genere’. Per aggiornamenti su questo ed altri casi di cronaca, cliccate Segui.