A luglio scorso un agente di polizia in servizio sull'autostrada A32 all'altezza di Bardonecchia riprese con il cellulare un migrante che in bicicletta pedalava lungo la corsia d'emergenza, rivolgendo critiche a Laura Boldrini. Il video poi fu inviato ad un amico, che lo pubblicò su Facebook dove divenne virale, suscitando un mare di polemiche. Il poliziotto autore del video, un 43enne assistente capo della polizia stradale di Susa fu immediatamente sospeso dal servizio con lo stipendio decurtato del 50%.

Il Tar respinge il ricorso del poliziotto

In questi giorni, a quattro mesi dalla vicenda il Tar del Piemonte si è pronunciato sul ricorso presentato dall'agente respingendolo. Secondo i giudici il poliziotto mancherebbe di autocontrollo, "qualità che si deve ragionevolmente pretendere da un appartenente alle forze dell'ordine". L'avv. Gualtiero Costa, che difende l'agente si dice fiducioso circa l'esito del procedimento disciplinare. Ma se il Consiglio di Stato dovesse confermare la decisione l'agente, padre di tre figli, potrebbe trovarsi di fronte a seri problemi economici. E' quanto evidenzia un articolo del quotidiano "Libero" a firma di Alessandro Gonzato, che si schiera apertamente dalla parte del poliziotto e si chiede se la punizione nei suoi confronti non sia sproporzionata.

La condotta dell'agente

"L'agente ha definito in modo sprezzante i migranti ("gente di m**da") e ha parlato a ruota libera come avviene nei bar, ma non possiamo accettare che per questo gli venga rovinata la vita" si legge nell'articolo, che evidenzia come il migrante ripreso nel video, il 19enne Moussa Qattarra, dopo essere stato scortato fuori dall'autostrada abbia ringraziato la Polizia: "mi hanno salvato la vita, credevo di avere imboccato la tangenziale come faccio abitualmente.

I poliziotti mi hanno scortato al sicuro" aveva affermato.

La posizione del sindacato

Il leader del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap) Gianni Tonelli chiamato ad esprimersi sulla vicenda ha minimizzato le responsabilità dell'agente e c'è andato giù duro. Intervistato da Libero ha affermato che si tratta di "una storia disgustosa, con un padre di famiglia con tre figli costretto a vivere con sette-ottocento euro per avere fatto una semplice battuta".

Tonelli sottolinea come la vicenda rischia di costare il posto all'agente, e sostiene che il provvedimento sia connotato da una forte connotazione Politica. "Con tutti i delinquenti che ci sono in Italia che possiedono barche e rubano soldi ai cittadini, condanniamo un poliziotto alla miseria perché la Presidente della Camera si è sentita offesa? Se un poliziotto avesse fatto una battuta simile su Berlusconi ai tempi del "bunga bunga" sarebbe accaduta la stessa cosa? Sicuramente no, e forse sarebbe stato premiato" conclude Tonelli. La vicenda continua a scaldare gli animi e fare discutere, ora non ci resta che aspettare la decisione finale del Consiglio di Stato.