Il sottomarino Argentino di costruzione tedesca Ara San Juan, che risulta scomparso da ben quattro giorni al largo della Patagonia - nei pressi delle coste dell'Argentina - con 44 persone dell'equipaggio, ha provato a chiamare con il telefono satellitare di bordo sette volte per provare ad entrare in contatto con la base.

Una buona notizia per chi pensava che per i membri dell'equipaggio non c'era più niente da fare.

La vicenda

Il Ministro della Difesa argentino, Oscar Aguad, ha diffuso la notizia secondo cui dal sottomarino sono state inviate ben sette chiamate dalla durata di pochi secondi - la più lunga dura poco più di trenta secondi - e ricevute fra le 10.52 e le 15.42 senza successo: in pratica hanno provato ma l'esito è stato purtroppo negativo.

Ora però questi segnali possono aiutare ad individuare le coordinate del sottomarino e poter così recuperare le persone a bordo. Il Ministro ha inoltre sottolineato la vicinanza alle famiglie dei marinai, giustamente preoccupate per la sorte dei loro cari. Come del resto, in tutto il mondo: la notizia è arrivata in ogni angolo del globo, e l'unica donna a bordo è già diventata un simbolo di questa disavventura.

Il sottomarino risulta scomparso da mercoledì, ovvero da quando è andata persa ogni comunicazione radio fra il sottomarino stesso e la base della Marina. Ieri sera però ci sono state le prime avvisaglie di speranza: il comunicato diramato in tutto il mondo ha smentito un finale tragico della vicenda.

Le coordinate in cui dovrebbe esserci il sottomarino impossibilitato a comunicare sono 240 miglia nautiche al largo della costa argentina, a sud-est della penisola di Valdes, a sud di Buenos Aires. Ma il mare agitato e la profondità sono situazioni gravose che come previsto impediscono una veloce risoluzione del problema.

Ricordiamo che le dimensioni del sommergibile sono davvero considerevoli: stiamo parlando di 65 metri di lunghezza e sette di diametro.

Al momento della partenza era alla base navale di Ushuaia con destinazione della base di Mar del Plata, dove era atteso oggi se non ci fosse stato questo tremendo guasto.

Ovviamente il tempo è prezioso, specialmente in questi casi, perché le riserve di ossigeno che hanno portato con sé potrebbero finire da un momento all'altro, sempre se questo non sia già avvenuto - speriamo non sia così. Nel frattempo non ci resta che sperare nella tempestività dei soccorsi.