Ennesima storia di violenza nei confronti delle donne. E' stato arrestato il noto medico specialista in urologia e direttore del reparto di uriginecologia dell'ospedale cervello- villa sofia di Palermo Biagio Adile. L'uomo è stato fermato grazie ad un provvedimento firmato dal Gip Maria Cristina Sala su richiesta del sostituto procuratore Giorgia Righi, e dell'aggiunto procuratore Ennio Petrigni. Il 65enne è finito agli arresti domiciliari per avere violentato sessualmente una donna tunisina durante una visita da lui effettuata sulla giovane. Ad incastrare lo specialista, sono state delle immagini esplicite girate con il telefonino dalla ragazza.

La vicenda

La giovane donna di 29 anni era arrivata dalla Tunisia con la speranza di essere guarita dalla sua malattia. La magrebina soffriva da molto tempo di una patologia connessa alle vie urinarie e nella sua nazione aveva già subito ben 13 interventi per poter guarire, ma non erano serviti a nulla. Era arrivata in Italia decisa a farsi curare e finalmente sembrava avesse trovato una giusta terapia per il suo male. Era giunta presso lo studio medico del dottore per una prima visita di controllo. Durante la visita ginecologica il medico ha abusato di lei, mostrandosi gentile, ha plagiato la donna promettendole anche un'ecografia gratuita presso un altro specialista amico di Adile. Alla seconda visita ginecologica della vittima avvenuta invece in ospedale presso il reparto di uroginecologia, la donna fortunatamente aveva il telefonino accesso e ha filmato la violenza subita.

Poi ha denunciato il professore presso la polizia di stato.

Le indagini e l'arresto

Le indagini a carico del professore Biagio Adile sono scattate grazie alla deposizione della donna che è stata effettuata con il supporto di una psicologa e con la traduzione dalla lingua araba di un'interprete. La Tunisina ha raccontato la violenza subita dal professore durante il primo incontro, del suo stato di salute che necessitava di un intervento più specifico e di come l'uomo avesse carpito la sua fiducia approfittando di lei per questo.

Poi ha rivelato di avere portato il cellulare con lei perché sospettava di essere nuovamente abusata. Ha consegnato agli inquirenti le immagini che hanno incastrato il sospetto violentatore. I poliziotti della sezione di polizia giudiziaria della procura dei minori hanno comunicato al presunto stupratore l'atto di notifica del provvedimento emesso a suo carico.

Il molestatore è stato sottoposto agli arresti domiciliari in attesa di giudizio. Gli investigatori hanno già cominciato ad indagare su altri possibili abusi compiuti dal violentatore verso altre donne.