Alcuni giorni dopo la violenta aggressione al giornalista e al cameraman di "Nemo" nei confronti di Roberto Spada è arrivato un ordine di carcerazione, basato sulle accuse di lesioni e violenza privata aggravati da futili motivi e dal metodo mafioso. Proprio a causa di quest'ultima accusa dopo essere stato inizialmente rinchiuso nel carcere di Regina Coeli per Spada è arrivato l'ordine di trasferimento nel carcere di massima sicurezza di Tolmezzo, vicino ad Udine, dove sono reclusi detenuti in regime di 41 bis - il carcere duro pensato per gli esponenti di spicco della criminalità organizzata, che prevede isolamento e limitati contatti ben monitorati con i familiari - e detenuti in regime di "alta sicurezza", ed è quest'ultimo a cui sarebbe destinato Roberto Spada.

L'aggravante del metodo 'mafioso'

Il Giudice per le indagini preliminari ha riconosciuto l'aggravante del cosiddetto "metodo mafioso" contestata a Spada per il contesto in cui sarebbe avvenuto il pestaggio ai danni degli inviati di Nemo. Spada avrebbe agito dinnanzi a testimoni e nonostante la telecamera che stava riprendendo la scena con l'intento di dimostrare pubblicamente la sua capacità di intimidazione e la sua forza. Secondo il Gip Spada avrebbe voluto ribadire il suo potere in un territorio, quello di Nuova Ostia, dove vige uno stato di assoggettamento e la garanzia di restare impuniti. Senza la contestazione del "metodo mafioso" probabilmente l'aggressione a Daniele Piervincenzi e al videomaker Edoardo Anselmi sarebbe rimasta impunita, o meglio l'imputato sarebbe stato indagato a piede libero e poi avrebbe subito un processo e una condanna che, essendo incensurato, difficilmente gli avrebbe aperto le porte del carcere.

Il carcere di Tolmezzo

Dal 9 Novembre Spada si trova nel carcere romano di Regina Coeli, ma presto sarà trasferito presso la casa circondariale di Tolmezzo dove sarà sistemato nella sezione "alta sicurezza 3", un reparto dove vengono rinchiusi detenuti per associazione mafiosa o per reati aggravati dal "metodo mafioso" contestato anche Roberto Spada.

A Tolmezzo si trovano detenuti in regime di 41 bis, ai quali per evitare che dal carcere possano continuare a gestire loschi traffici vengono applicate misure estremamente restrittive, come limitazioni nelle telefonate e delle visite dei familiari, e restrizioni nella vita all'interno della casa circondariale.

Poi ci sono i detenuti "ad alta sicurezza", regime al quale è destinato Roberto Spada, che è una sorta di "via di mezzo" tra i detenuti comuni e quelli sottoposti al 41 bis.

Si tratta di detenuti considerati vicini alla criminalità organizzata, ma non avendo incarichi di vertice nelle organizzazioni non vengono sottoposti al regime più duro. I detenuti ad alta sicurezza seppur sottoposti ad un regime carcerario più duro dei detenuti comuni hanno diritto a frequentare all'interno della struttura una palestra, un cinema, un teatro e possono fruire di ore d'aria e delle visite con i parenti. Per loro sono inoltre previsti corsi scolastici e lezioni di cucina, falegnameria, giardinaggio e altre attività.