Charles Manson è morto, il suo nome era stato già consegnato alla storia come uno dei più efferati criminali che gli Stati Uniti d’America ricordino. Il mandante della strage di Cielo Drive era stato ricoverato in ospedale lo scorso gennaio a causa di lesioni intestinali che lo hanno costretto ad affrontare un delicato intervento chirurgico. Come ha dichiarato il California Department of Corrections, le condizioni di salute di Manson sono gradualmente peggiorate nelle ultime settimane fino alla morte avvenuta alle 20:13 del 19 novembre 2017 al Kern county hospital.

Ripercorriamo il cammino e le vicissitudini di una "celebrità oscura" della storia americana.

I 'primi passi' di un mostro

Charles Manson era nato nel 1934 in Ohio da Kathleen Maddox, una prostituta 16enne con gravi problemi di tossicodipendenza. Già nel primo ventennio della sua vita si era dedicato a rapine, furti d’auto e ad altre svariate attività criminali come lo sfruttamento della prostituzione. Ha passato gran parte della gioventù tra gli istituti di correzione, il riformatorio ed il carcere. Mentre scontava una condanna di 10 anni, nel penitenziario di McNeil Island a Washington, Charles si dedicò compulsivamente e in modo ossessivo allo studio, approfondendo materie come la scientologia e l’esoterismo, ma anche ipnosi e motivazione subliminale che alimentarono la sua capacità di persuadere e manipolare il prossimo.

La nascita della 'Manson Family'

Una volta uscito di prigione, a cavallo del ’68, Manson abbracciò il movimento hippy e si trasferì a San Francisco dove catturò l’attenzione di un gruppetto di ragazzi affascinati dalle sue teorie e dai suoi deliri magnetici. In poco tempo quei giovani si trasformarono in veri e propri adepti di una setta che aveva al suo culmine lo stesso Manson celebrato come un incrocio tra Cristo e Lucifero.

Questi amministrava la “Manson family” gestendo furti e attività criminali di vario tipo. Tra il sogno fallito di diventare musicista e le fantasticherie su una guerra razziale imminente, Charles in un vortice crescente di follia arrivò ad ordinare spedizioni punitive e omicidi che coinvolsero personaggi noti del mondo dello spettacolo, come l’attrice Sharon Tate, moglie del regista Roman Polanski.

La strage di Cielo Drive

Era l'estate del 1969 e nel cuore di Benedict Canyon sulle colline di Bel-Air, Sharon Tate era di ritorno con degli amici, da una serata trascorsa al ristorante, nella sua villa a Cielo Drive. Poco dopo la mezzanotte, quattro componenti della family armati di coltelli e di un revolver penetrarono nell’abitazione dopo aver manomesso una finestra. Gli aguzzini prendono di sorpresa la Tate e i suoi ospiti trascinandoli in soggiorno per legarli con delle corde spesse. A quel punto i membri della “family” in preda ad una furia animale uccisero tutti con un coltellaccio da cucina ed a revolverate. L’ultima a venire uccisa è Sharon che subisce 16 feroci coltellate sul viso e sul ventre.

L’attrice aveva solo 26 anni ed era incinta di 8 mesi.

L'arresto e la condanna

Le feroci attività criminali della Manson Family non si fermarono, il giorno successivo all'eccidio di Cielo Drive vennero trucidati l'imprenditore Leno La Bianca e la moglie Rosemary, fino a quando il procuratore Vincent Bugliosi riuscì, attraverso una serie di articolate indagini, a trovare le prove che inchiodavano il 'guru' Manson alle sue responsabilità nelle stragi. Nella circostanza fu tradito anche da alcuni confratelli, in particolare Linda Kasabian che sarà testimone fondamentale al processo. Charles ed i componenti della sua banda vennero condannati a morte nel 1971, ma l'anno successivo la California avrebbe abolito la pena capitale e, pertanto, le condanne vennero commutate in ergastolo. Nel corso degli anni sono state respinte tutte le richieste dei legali di Manson di fare uscire il loro assistito in libertà vigilata, l'ultima delle quali nel 2012.