In Inghilterra un ragazzo di 27 anni, Daryll Rowe, è stato riconosciuto colpevole per aver infettato volontariamente con il virus dell'hiv o per avere cercato di farlo dieci uomini con cui era entrato in contatto tramite l'app di incontri dedicata al mondo omosessuale Grindr. Lo avrebbe fatto per vendicarsi contro la comunità gay dopo aver appreso a sua volta di essere stato contagiato con il temibile virus. Il suo scopo, secondo le autorità inglesi, era quello di contagiare mediante rapporti intimi non protetti quanti più uomini possibili nelle zone di Brighton e di Northumberland.

Dopo aver avuto rapporti sessuali con le sue vittime inviava loro uno sconcertante sms informandole di essere sieropositivo.

L'untore inglese

Il caso in questione ricorda quello di Valentino Telluto, il giovane romano che, per anni, sempre tramite il web, ha adescato e contagiato con l'hiv decine di ragazze, che, a loro volta, in alcuni casi, hanno trasmesso la malattia a terze persone. Recentemente per lui è arrivata la condanna a 24 anni di reclusione in quanto riconosciuto colpevole del reato di lesioni aggravate dal vincolo della continuazione, mentre l'accusa di epidemia dolosa - che gli sarebbe potuta costare l'ergastolo - è caduta.

Nel caso inglese le persone contagiate sono state cinque, mentre altrettante non avrebbero miracolosamente contratto il virus nonostante abbiano avuto rapporti non protetti con Daryll Rowe.

Per tutti e dieci i casi l'uomo è stato dichiarato colpevole. A differenza di Telluto, che non ha mai riconosciuto le proprie responsabilità cercando di scagionarsi fino alla fine, Rowe, dopo avere avuto rapporti non protetti, inviava un messaggio di scherno alle proprie vittime: "Ho l'HIV, LOL, Ooops!".

La testimonianza di un contagiato

Uno dei ragazzi finiti nella trama criminale di Rowe ha raccontato alla Bbc di essere rimasto sorpreso e deluso dall'aver scoperto di essere stato contagiato, in quanto i suoi genitori avevano contratto l'Hiv e sono morti per la malattia. "Sono sempre stato prudente, ho sempre imposto l'uso del profilattico, ma Rowe lo ha rotto".

Dopodiché gli ha detto di averlo fatto e che anche lui avrebbe contratto il virus, ridendogli in faccia. "C'era della cattiveria nella sua voce, è stato orribile ascoltarlo. Una violenza, mi sono sentito violentato non fisicamente ma mentalmente" si è sfogato il ragazzo.

La polizia ha spiegato come l'uomo mentisse alle sue vittime e insistesse anche in modo aggressivo per avere rapporti senza usare il preservativo, e quando non riusciva a convincere le vittime li rompeva per raggiungere comunque il suo scopo, ovvero quello di infettarli con il virus dell'hiv. La sentenza di condanna definitiva per l'untore arriverà alla fine di Gennaio dell'anno prossimo.