Due coniugi di Parete, sono stati trovati massacrati questa mattina in via Scipione L'Africano a Parete. A fare il terribile ritrovamento è stata la nuora, la quale ha visto per prima la terribile scena della mattanza. Le due vittime, Francesco Afratellanza, 82 anni e la moglie Antonietta, 79 anni, originaria di Gricignano di Aversa sono state ritrovate con le gole tagliate in una pozza di sangue. Ad essere sospettato del duplice omicidio è il figlio della coppia, Graziano Afratellanza di 40 anni.

Da quanto è emerso l'uomo, attualmente ricercato, è affetto da disturbi psichici.

In passato sarebbe stato più volte ricoverato per trattamenti sanitari obbligatori. Dalle indagini è emerso che il 40enne non era nuovo a gesti di violenza nei confronti dei familiari e all'esecuzione di azioni autolesionistiche. Solo qualche mese fa Afratellanza sarebbe andato in escandescenza, e secondo alcuni testimoni avrebbe anche in quella circostanza cercato di ammazzare la mamma. Inoltre, in passato la donna, durante un momento di follia del figlio, che aveva deciso di farla finita impiccandosi, aveva riportato la frattura di un braccio. Le forze dell'ordine sono in queste ore sulle tracce di Afratellanza, le ricerche si sono focalizzate soprattutto nelle campagne paretane, poiché secondo gli inquirenti l'uomo potrebbe essersi andato a nascondere in un terreno di proprietà del padre.

I militari dell'arma non escludono che il 40enne, in preda alla follia, possa fare un ultimo estremo gesto e farla finita.

La pazzia in Italia, dopo la legge Basaglia

Tutti a Parete temevano che potesse verificarsi quanto è accaduto oggi, purtroppo niente è stato fatto affinché venisse scongiurata la tragedia. Con la chiusura dei manicomi, per effetto della legge Basaglia del 1978, i soggetti con problemi psichiatrici sono stati lasciati in balia degli eventi.

I pazienti, liberati dalle oscure mura degli ospedali psichiatrici, dove spesso venivano maltrattati, non hanno avuto vita migliore al di fuori di questi. Sono numerosi infatti, i casi in cui i malati di mente si sono procurati delle ferite oppure, peggio ancora, hanno tentato il suicidio. Molte altre volte la follia è stata riversata su poveri malcapitati, non sono nuovi casi in cui i malati hanno aggredito, talvolta uccidendo, familiari e conoscenti.

E' abbastanza chiaro che la via che ha condotto alla chiusura dei manicomi, è ancora lunga e tortuosa, e che i lavori - in pieno stile italiano - sono stati lasciati incompiuti mettendo in pericolo la vita di tutti.