Questa storia arriva direttamente da Torino, dove una coppia di genitori egiziani sono stati indagati per maltrattamenti nei confronti delle figlie che non soltanto si rifiutavano di indossare il velo, ma dicevano no anche alla scuola araba. Ciò aveva spinto il pm di Torino, Dionigi Tibone, a chiedere cinque anni di reclusione e, dopo un lungo processo, ha finalmente visto soddisfatta la sua richiesta.

Le accuse

Nel capoluogo piemontese, dove la famiglia vive, una coppia egiziana (44 anni l'uomo e 37 anni la donna) è stata indagata per maltrattamenti nei confronti dei loro quattro figlie, tre femmine e un maschio.

Stando a quanto riporta l'accusa, le ragazze, dopo essere state legate alla sedia, venivano frustate sotto la pianta dei piedi con un filo elettrico e, poi, rinchiuse in una stanza per giorni interi. Il magistrato ha chiesto per la madre tre anni e sei mesi di carcere.

La confessione

I figli della coppia, che all'epoca dei fatti avevano tra i 10 e i 18 anni, nel 2015, erano stati affidati ad una comunità, dopo che una delle ragazze, a scuola, aveva raccontato delle violenze che era costretta a subire all'interno delle pareti domestiche e che vedeva nella morte l'unica possibilità di sottrarsi ad un tale martirio: avrebbe preferito morire piuttosto che continuare a sopportare un clima altamente soffocante, insopportabile e invivibile.

Il magistrato, nella sua enunciazione, spiega che sia lodevole mantenere la lingua e la cultura del paese d'origine, forse addirittura oneroso, ma tutto ciò - quindi, il fine educativo - non deve assolutamente mettere in discussione né quantomeno minare la tutela stessa del fanciullo.

Controbatte la madre delle ragazze, con una voce rotta dal pianto, sostenendo che nessuno dei servizi sociali si è messo in azione per prestare loro un valido aiuto causando, di conseguenza, la rottura del rapporto familiare, turbando la tranquillità di una famiglia normale come tutte le altre.

Origine dello hijab

Lo hijab è il velo maggiormente usato in Occidente: si tratta di un velo che copre i capelli, il collo è il petto. Lo hijab non è un velo che ha origini islamiche, ma ha fatto la sua comparsa nel mondo alcuni secoli prima.

Nel XII-XI secolo a.C., nella Mesopotamia assira, alle donne era vietato uscire di casa col capo scoperto; ancora, nell'Iliade, si racconta che Elena di Troia indossava lo jihab ogniqualvolta doveva lasciare l'abitazione.

In Medio Oriente, nell'era preislamica, l'uso del velo era comune fra donne altolocate: con ciò, si intendeva, appunto, mettere in evidenza le differenze sociali.

Ancora più vicino a noi e alla nostra realtà, nell'Europa orientale, la consuetudine delle donne era quella di portare sempre un fazzoletto in testa e, infine, in terra nostrana, il foulard veniva indossato, fino a mezzo secolo fa, per entrare in chiesa.