Ci troviamo a Vercelli, circa quarantacinquemila abitanti nel piemontese: qui tre maestre di un asilo sono finite agli arresti perché maltrattavano i bambini della propria classe. Secondo quanto è stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza, montate appositamente per monitorare i movimenti delle tre maestre denunciate, le donne avrebbero maltrattato sia psicologicamente che fisicamente i bambini all'interno dell'aula che sorvegliavano. Si tratta di ceffoni, di spinte ed addirittura di trascinamenti nei confronti di quei bambini che risultavano un po' troppo "movimentati".

Sono stati registrati ben cinquantadue episodi di maltrattamento da quando, nei mesi scorsi, la procura ha dato il via libera alle autorità di installare delle telecamere nascoste all'interno della Scuola materna, dopo che la madre di uno dei bambini ha deciso di sporgere denuncia per sospetti maltrattamenti nei confronti del proprio bambino. Le maestre, indagate per maltrattamenti su bambini di età compresa tra i tre ed i cinque anni, si trovano adesso agli arresti domiciliari e sono state sospese dal servizio.

Uno 'stato di terrore' all'interno della classe

Le urla incessanti delle maestre, gli spintoni, gli schiaffi e gli insulti che venivano rivolti a quei poveri bambini avevano generato un vero e proprio stato di terrore che provocava nei bambini una sorta di repulsione verso l'asilo.

Secondo le testimonianze dei genitori, è stato proprio l'atteggiamento dei bambini a suscitare non pochi sospetti ed a costringere alcuni di loro ad appostarsi all'esterno dell'asilo per monitorare meglio la situazione. Una situazione che, oltre ad instillare il terrore nei bambini, li istigava alla violenza, soprattutto quando le stesse maestre li autorizzavano a picchiarsi tra loro per poi vantarsi di quanto appena fatto.

"Se non la finite vi faccio cadere tutti i denti" oppure "Ti do un ceffone così forte da farti girare la testa", queste sono solo alcune delle minacce che sono state riprese dalle telecamere. Poche parole rese pubbliche, ma sufficienti per sollevare i tre presunti "mostri" dal proprio incarico di insegnante e per far riflettere meglio coloro che controllano le candidature all'interno delle varie scuole.

Persone simili non dovrebbero neanche camminare vicino alle scuole in cui ci sono i bambini e chi di dovere dovrebbe aumentare non solo i controlli, ma fare tutti gli accertamenti prima di accettare una candidatura all'insegnamento.