Il tweet di Shane, papà di un bambino autistico di 6 anni, in cui viene denunciata l'esclusione del piccolo Reilly da ogni tipo di attività sociale, è diventato virale in poche ore. L'Autismo, territorio ancora inesplorato per molti, è il tema centrale del blog dei due genitori inglesi Shane e Christine, i quali, tramite il web, hanno deciso di raccontare la loro esperienza. Per questa ragione, proprio l'account Twitter si è rivelato essere il modo migliore per denunciare l'isolamento a cui Reilly sembra essere costretto ogni giorno.

Nello specifico, ciò che ha indignato maggiormente la coppia, è stata la mancata inclusione del bambino alle feste di compleanno dei compagni di scuola.

Il dato preoccupante è l'altissima interazione che ha registrato il tweet di Shane: l'esperienza discriminatoria di Reilly, infatti, ha trovato solidarietà in numerosi genitori con figli affetti da disabilità .

Seppure sia un disturbo complesso, che coinvolge sopratutto l'ambito sociale-comunicativo, l'autismo è una sindrome estremamente diffusa: negli States, almeno un bambino su otto è affetto da disturbi generalizzati dello spettro autistico, mentre in Europa, pur non essendoci stime ufficiali, si è registrato un aumento dei casi del 50% nel corso dell'ultimo decennio. Eppure, nonostante la diffusione in larga scala delle sindromi Dsa, gli episodi di discriminazione sono all'ordine del giorno.

Numerose sono state le campagne di sensibilizzazione, istituite con l'obiettivo di abbattere ogni barriera ideologica e pregiudizio nei confronti degli autistici, ma anche le rappresentazioni cinematografiche, la cui messa in scena del disturbo avrebbe dovuto sviluppare empatia nello spettatore. Una delle più celebri è stata "Rain Man", film del 1988 con Dustin Hoffman e Tom Cruise che interpretano due fratelli rispettivamente Raymond, affetto da autismo e residente in una clinica specializzata, e Charlie, giovane spregiudicato che viene a conoscenza dell'esistenza del fratello solo in seguito alla morte del padre.

La pellicola, oltre a delineare i tratti del disturbo, caratterizzato dalla confortante ripetizione delle azioni quotidiane, offre la possibilità di osservare la realtà da un punto di vista diverso, ossia attraverso gli occhi di un autistico. Ne emergono la difficoltà comunicative e di relazione di quest'ultimo, che si trova a rapportarsi con concetti alla base del sistema quali il denaro, ma anche le sue straordinarie capacità intellettuali.

Difatti, la patologia di Raymond viene innalzata ad una condizione privilegiata, poiché consente di percepire il mondo attraverso canali non accessibili ai soggetti cosiddetti normali.

Tuttavia, l'esercizio d'empatia che si richiede, per superare ogni tipo di discriminazione, si scontra con la paura del diverso che caratterizza l'uomo da sempre, teso al superamento di sé stesso, ma che, esattamente come Raymond, trova conforto nei suoi stessi limiti.