In principio era Harvey Weinstein. Lo scandalo che ha travolto il potente produttore di Hollywood ha scoperchiato il vaso di Pandora, scatenando un imprevisto effetto domino. Wainstein avrebbe molestato e sottoposto ad abusi centinaia di donne, quasi tutte aspiranti attrici, ma non è il solo. Così il lato oscuro della Mecca del Cinema che poi tanto oscuro non è, visto che è sempre stato 'sussurrato ad alta voce', è venuto fuori con estrema virulenza. I nomi dei presunti molestatori sono tanti: Dustin Hoffman, Sylvester Stallone, Ben Affleck, Kevis Spacey e Steven Seagal sono i divi del grande schermo più noti, tra i tanti ad essere finiti sotto accusa.

Ma ci sono da 'annotare' anche altri attori come Andy Dick, Louis C.K., Jeffrey Tambor, Ed Westwick e Jeremy Piven; i registi James Toback; Fausto Brizzi, Brett Ratner, Max Stafford-Clarck, Matthew Weiner e Tyler Grasham; lo sceneggiatore Mark Schwhan; il fotografo di moda Terry Richardson; i produttori Andrew Kreisberg, David Guillod, Gilbert Rozon e Gary Goddard; i musicisti R. Kelly ed Ethan Kath. Senza contare John Lasseter, storico numero uno di Pixar e dei Disney Animation Studio; Chris Savino, creatore del cartone animato 'A casa dei Loud'; il noto chef Jonh Besh; il teologo islamico Tariq Ramadan; l'illusionista David Blaine e, dulcis in fundo, anche Bob Weinstein, fratello e socio in affari di Harvey.

Politica: da Bush senior all'estrema destra francese

Nonostante le donne abbiano fatti notevoli passi avanti nel mondo politico, questo resta comunque un ambiente prevalentemente maschile e piuttosto maschilista. L'espansione a macchia di leopardo, ma praticamente inarrestabile, di denunce verso presunti autori di molestie non poteva lasciare indenni le 'stanze dei bottoni'.

Qui il nome più noto è quello dell'ex presidente degli Stati Uniti, George H.W. Bush, oggi ultranovantenne, le cui accuse di palpeggiamenti e frasi poco riguardose all'indirizzo di due attrici risalgono però a tempi recenti e si riferiscono ad episodi che sarebbero accaduti pochi anni or sono. Relativamente agli States, ci sono state donne che hanno puntato l'indice verso il senatore democratico Al Franken e verso Roy Moore, ex giudice della Corte Suprema dell'Alabama, oggi in corsa per il Senato.

Sotto i riflettori, loro malgrado, anche numerosi esponenti della politica britannica: dal vice premier Damian Green al sottosegretario al commercio Mark Garnier; dai deputati Jared O'Mara, Kelvin Hopkins e Charlie Elphicke al ministro della difesa Michael Fellon, fino agli ex ministri Stephen Crabb, Clive Lewis e Carl Sargeant. Quest'ultimo si è tolto la vita lo scorso 7 novembre, dopo essere stato sospeso e messo sotto inchiesta per presunti abusi sessuali. In altri Paesi dell'UE abbiamo i casi del deputato austriaco Peter Pilz e dell'ex ministro francese Yves Cochet, fino ad arrivare alle denunce di diverse donne militanti del Front National, il partito di estrema destra francese. In quest'ultimo caso, tra i nomi dei presunti molestatori è stato fatto quello di Axel Loustau, consigliere regionale politicamente molto vicino a Marine Le Pen.