Ennesimo approdo di migranti in Sardegna, lungo le coste del sud, nel Sulcis. Come riporta la testata regionale "La Nuova Sardegna", si tratta di profughi provenienti dall'Algeria: tra venerdì 4 e sabato 5 novembre ne sarebbero arrivati più di sessanta. L'ultimo sbarco conta circa 23 extracomunitari che sono stati intercettati dalla Guardia costiera di Carloforte, e in seguito portati a Calasetta per gli accertamenti medici e le procedure di identificazione. Solo in un secondo momento verranno trasferiti al centro di accoglienza di Monastir, nella provincia di Cagliari.

L'intervento di Filippo Spanu, assessore degli Affari Generali: migranti da rimpatriare

Proprio pochi giorni fa, l'assessore degli Affari Generali della Regione Sardegna, Filippo Spanu, aveva espresso il suo pensiero sulla questione degli sbarchi di migranti algerini sull'isola, che stanno avvenendo con sempre maggiore frequenza. Come si evince da "Sardegna Oggi", il rappresentante del Partito Democratico ha sostenuto che i cittadini extracomunitari che giungono clandestinamente in Sardegna dall'Algeria, devono essere "rinchiusi" in un centro per il rimpatrio, e successivamente riportati nel loro Paese d'origine. Secondo Spanu, ciò potrà avvenire solo dopo aver raggiunto e siglato un accordo con il governo algerino.

La necessità di un "Piano Marshall" per Algeria e Nord Africa

Da diverso tempo, la Sardegna è interessata da flussi di migranti provenienti dall'Algeria in costante aumento: di solito, lungo le coste sarde giungono dei giovani in fuga dallo Stato nordafricano. Da più parti, ormai, si sostiene che la situazione sia diventata quasi ingestibile, e si chiede un deciso cambiamento nelle politiche legate alla crisi migranti, poiché fino ad oggi soprattutto l'opinione pubblica denuncia una situazione piuttosto indifferente e "lassista".

Si chiede, infatti, un intervento da parte delle istituzioni preposte per garantire una diminuzione delle partenze dall'Algeria e, al contempo, una serie di piani economici per aiutare i vari Paesi dell'Africa del Nord, introducendo una sorta di moderno "Piano Marshall".

In tal modo - come suggerito da più parti - si potrà cercare di risolvere alla radice una delle cause della sempre più pressante crisi dei rifugiati che ormai interessa tutta l'Europa e, in particolar modo, la penisola italiana e la Sardegna stessa.